Ictus ischemico, trattamento rivoluzionario al Brotzu: paziente salvato con il tenecteplase
Tra le prime strutture in Italia ad adottare il farmaco, salvando un 53enne in condizioni critiche, migliorate nettamente subito dopo la somministrazionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Per la prima volta in Sardegna è stato somministrato con successo il tenecteplase, un fibrinolitico di nuova generazione, a un paziente colpito da ictus ischemico acuto. Il trattamento rivoluzionario è stato eseguito nella Stroke Unit del Brotzu, tra le prime strutture in Italia ad adottare il farmaco che rappresenta «una significativa innovazione nella gestione dell’ictus e un’importante opportunità per l’intera rete stroke dell’Isola».
Il paziente è un uomo di 53 anni giunto in ospedale in condizioni critiche a causa di una trombosi dell’arteria cerebrale media sinistra: dopo una tempestiva valutazione mediante imaging avanzato, l’uomo è stato trattato con una singola somministrazione endovenosa in bolo di tenecteplase. Il controllo angiografico effettuato pochi minuti dopo ha evidenziato la completa ricanalizzazione del vaso occluso, con un netto miglioramento clinico già nelle prime ore.
«Un concreto passo avanti nella gestione dell’ictus ischemico acuto – sottolinea la dottoressa Jessica Moller, referente della Stroke Unit –. La possibilità di somministrare un farmaco efficace tramite un’unica iniezione endovenosa in bolo consente di risparmiare tempo prezioso. E ogni minuto guadagnato equivale a neuroni salvati».
Il tenecteplase, già largamente utilizzato nel trattamento dell’infarto miocardico, si distingue per la rapidità di somministrazione e l’elevata efficacia nel ripristino del flusso cerebrale, caratteristiche fondamentali nell’ictus ischemico.
«Siamo orgogliosi di essere tra i primi centri in Italia ad avviare l’utilizzo del tenecteplase nella pratica clinica – afferma il dottor Giovanni Cossu, Direttore della Struttura di Neurologia –. È il risultato di un lavoro sinergico tra clinici, farmacisti e istituzioni sanitarie, che testimonia l’impegno costante del nostro team nel garantire cure innovative e di qualità».
La Stroke Unit del Brotzu è attiva dal 2001 ed è uno dei due centri hub della rete stroke regionale. Nel solo 2024, sono state eseguite terapie su 201 trombolisi endovenose, 182 trombectomie meccaniche, 61 le terapie combinate (trombolisi ev + meccaniche)
«Il nostro impegno quotidiano è salvare tempo e neuroni – sottolinea Moller –. Grazie alla forza del lavoro di squadra e all’impiego delle migliori pratiche cliniche e tecnologie avanzate, garantiamo ai nostri pazienti trattamenti efficaci, anche oltre le tradizionali finestre terapeutiche».
(Unioneonline)