Un 63enne di Cabras è stato condannato  a due anni per maltrattamenti  nei confronti della ex moglie. L’uomo dovrà versare anche una provvisionale di duemila euro.

La vicenda era emersa alcuni anni fa quando la donna, 59 anni di Cabras, aveva trovato il coraggio di denunciare una infinita escalation di violenze fisiche e psicologiche con tanto di minacce con il fucile.

Per diciassette anni aveva sopportato in silenzio percosse e umiliazioni, come raccontato davanti ai giudici. Sposati dal 1984, dopo un iniziale periodo di tranquillità erano iniziati gli atteggiamenti violenti ed eccessivamente possessivi.

Poi un crescendo di maltrattamenti fisici, con offese, minacce pesanti e persino mortificazioni di natura sessuale. L'ex marito, difeso dall'avvocato Rinaldo Saiu, era autoritario, le permetteva di uscire soltanto per andare al lavoro poi doveva stare a casa e occuparsi dei figli.

La donna, assistita dall’avvocata Cristina Puddu, in Aula riferì che era arrivato persino a impedirle di andare al funerale della sorella. Inoltre pretendeva di gestire i soldi che la donna guadagnava col suo lavoro, mentre lui dopo aver perso l'occupazione andava avanti con qualche lavoretto saltuario.

Una situazione difficile, andata avanti fino al 2017 quando la donna ha denunciato ai carabinieri l’inferno in cui era finita. Poi la battaglia giudiziaria, conclusa con la sentenza di condanna emessa dal giudice Marco Mascia.

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