L'obiettivo è quello di attirare tutti i bambini e i giovani del paese. E assieme a loro le famiglie. Grazie al progetto di riqualificazione del salone parrocchiale e del vecchio ospedaletto, adiacenti alla pieve di Santa Maria, insieme al giardino annesso e al campo sportivo a pochi metri dalla chiesa del Sacro Cuore, nascerà un oratorio interparrocchiale a sede itinerante.

Un centro di aggregazione giovanile diffuso, uno spazio di inclusione, educazione e socialità.

La ristrutturazione di tutte queste aree destinate all'oratorio Don Giovanni Bosco che coinvolgerà attivamente le tre parrocchie del territorio, sarà possibile grazie a 1,3 milioni di euro finanziato dalla Regione attraverso la Legge di stabilità 2023. Il Comune ha stanziato invece 130 mila euro. Il progetto di ristrutturazione che porta la firma dell'architetto Silvia Oppo, è stato presentato questa mattina.

«Questo intervento vuole raggiungere le esigenze dei giovani ma di tutti i cittadini, indipendentemente dal cammino di fede di ciascuno - ha detto Monsignor Roberto Carboni, Arcivescovo Metropolita di Oristano - È un'opera che guarda al futuro, promuovendo relazioni, educazione e senso di appartenenza- È significativo vedere questo spazio rinascere grazie a una visione condivisa che mette al centro la comunità».

Il sindaco Andrea Abis ha sottolineato l'aspetto sociale: «Si tratta di una misura di coesione indirizzata alla prevenzione del disagio giovanile, in linea con le politiche sociali del Comune e che forniranno importanti strutture disponibili per il lavoro del volontariato delle parrocchie».

«Il valore di questi spazi per la comunità è ben noto - afferma invece Monsignor Giuseppe Sanna, parroco del paese - È fondamentale disposizione di luoghi in cui i giovani possono incontrarsi, crescere e sentirsi accolti. Questo intervento rappresenta non solo un'opera di riqualificazione, ma rafforza il senso di inserimento e partecipazione attiva nel tessuto sociale del Comune».

Ieri era presente anche il prefetto di Oristano Salvatore Angieri: «Esprimo la mia vicinanza a un'opera che unisce il recupero di beni architettonici alla cura per le giovani generazioni. Si tratta di un intervento che restituisce valore sociale e coesione al territorio".

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