Dopo quattro giornate domani si chiude l’esercitazione nazionale che ha coinvolto 340 donne e uomini dei vigli del fuoco dei comandi provinciali di Oristano, Cagliari, Sassari e Nuoro. «Un’attività importante e necessaria per allenarsi, in tempo di pace, alle più svariate emergenze» ha commentato il direttore regionale Nicola Micele.

Il distaccamento dei vigili del fuoco di Abbasanta è la base logistica dell'esercitazione con la sala operativa, a cui arrivano le segnalazioni e i punti di coordinamento delle diverse operazioni. «Questo territorio si presta bene alla simulazione: qui ci sono il lago, i boschi, una cava, la diga e abitazioni diroccate – ha aggiunto – ma il territorio cosiddetto stressato dalla calamità è quello di Nuoro, è come se l’esercitazione si stesse svolgendo in Barbagia». Di simulato in realtà non c’è nulla, sul campo è tutto realistico e non si trascura nessun dettaglio.

I teatri d’intervento sono stati i più disparati: l’incendio in abitazione, con l’intervento degli esperti in soccorsi non convenzionali del nucleo Nucleare biologico chimico radiologico per la presenza di amianto.

E ancora le ricerche del nucleo sommozzatori per una persona finita nel lago mentre cercava di fuggire dal rogo; sono stati impiegati anche il nucleo elicotteri, i droni con il personale del Sapr (Sistemi aeromobili a pilotaggio remoto), gli esperti Gos (Gruppo operativo speciale) con mezzi movimento terra e ancora squadre ordinarie, i team Usar (Urban search and rescue) per la ricerca di persone in una casa diroccata. Infine gli specialisti del nucleo Saf (Speleo alpino fluviale) si sono calati dalla diga Santa Chiara per altri interventi di soccorso. Fondamentali le unità Tas (Topografia applicata al soccorso), le unità cinofile, il nucleo telecomunicazioni per garantire le comunicazioni nell’area di addestramento.

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