"Non ho toccato Massimo, ho solo alzato le mani per difendermi quando lui mi voleva colpire: è caduto da solo" .

È questa, da quanto si è appreso, la spiegazione che avrebbe dato agli inquirenti Daniel Loi, il 20enne sotto indagine per la morte di Massimo Piroddi, l'operaio di 44 anni morto in seguito a una lite scoppiata a Bari Sardo davanti a un bar.

La versione di Loi, che oggi è stato ascoltato dal giudice per le indagini preliminari, sarà ora confrontata con quelle dei terstimoni presenti all'alterco.

Nel frattempo, sul corpo di Piroddi è stata eseguita l'autopsia, condotta all'ospedale di Lanusei dal medico legale Nicola Lenigno. Secondo ciò che emerso dall'esame, Piroddi sarebbe morto per una "emorragia infracranica da trauma".

Ora, mentre procede l'inchiesta condotta dal pm di Lanusei Andrea Schirra, i familiari del 44enne attendono l'autorizzazione per celebrare i funerali.

Dal canto proprio, Loi, difeso dall'avvocato Francesco Serrau, resta indagato per omicidio preterintenzionale, ma è stato scarcerato.

Il suo arresto non è stato infatti convalidato perché non effettuato in flagranza. Inoltre, il gip Giampaolo Piana ha ritenuto di non dover applicare alcuna misura cautelare, non sussistendo né il pericolo di fuga né quello di reiterazione del reato.

(Unioneonline/l.f.)
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