Per valorizzare l’antico Castello d’Ogliastra, il Comune di Lotzorai ha aderito al circuito dell’Istituto italiano dei castelli. «È volontà dell’amministrazione realizzare il progetto di recupero del castello e renderlo godibile per garantirne anche l’inserimento nel circuito turistico locale», è il principio fondante dell’adesione.
L’Istituto è un’organizzazione culturale fondato nel 1964 su iniziativa di Piero Gazzola ed eretto in ente morale, riconosciuto dal ministero dei Beni culturali nel 1991. Stamattina la delegazione dell’Istituto ha preso per mano i visitatori durante la giornata di studio tra il Castello d‘Ogliastra (il nome leggendario è Medusa), che rappresenta una delle più significative testimonianze di età medievale nel territorio.

Il fortilizio, delimitato da due fiumi, il Paramaera e il Rio Girasole, fu costruito a guardia dello stagno e del prezioso approdo, da identificarsi probabilmente con l’antico Sulpicius portu, nonché delle miniere di ferro, rame e argento che si trovavano nelle vicinanze. Non si conosce con certezza l’età della sua prima edificazione. Costruito verosimilmente in età giudicale, si ipotizza sia stato elevato sui ruderi di una struttura nuragica e di un successivo tempio punico-romano.

Dopodiché, al culmine della visita al castello, la delegazione di esperti si è spostata all’antica chiesa di Sant’Elena e, nel pomeriggio, alla necropoli ipogeica di Fund ‘e Monti-Tracucu. I momenti di studio si sono svolti alla presenza degli amministratori comunali, con in testa il sindaco Cesare Mannini, e di appassionati di storia che si sono intrattenuti ad ascoltare i racconti sulle origini dei tesori antichi del paese.

© Riproduzione riservata