"Dov'è il mio Mirko?": sarebbero queste le prime parole pronunciate da Paola Piras dopo essersi svegliata in ospedale dal coma in cui si trovava dall'alba dell'11 maggio scorso e dopo l’aggressione ricevuta dall’ex compagno, Shahid Masih.

L’uomo, secondo quanto ricostruito, si è introdotto nell'abitazione di Tortolì nella quale la donna viveva con i figli e l'ha accoltellata per 18 volte mentre dormiva.

A farle scudo con il suo corpo, fino alla morte, il figlio Mirko, di appena 19 anni, studente dell'Istituto alberghiero Ianas.

La donna, all’ospedale Nostra signora delle Mercede di Lanusei, per il momento non ha ancora saputo la verità sulle sorti del figlio: i medici temono che la notizia possa aggravare le sue già delicate condizioni di salute. E' probabile che le verrà raccontata la terribile verità tra qualche giorno, quando le sue condizioni miglioreranno: per farlo l'ospedale Santa Maria della Mercede ha già schierato un'equipe di psicologi.

Paola Piras sta facendo passi importanti verso la guarigione ma non è ancora fuori pericolo: respira autonomamente e ha ripreso ad alimentarsi, ma dal suo letto d'ospedale cerca il figlio Mirko.

La vita della donna è rimasta per giorni appesa ad un filo: quando la donna era arrivata al Nostra Signora della Mercede aveva un quadro clinico da brividi e le équipe di Chirurgia e Rianimazione l’aveva sottoposta a un delicato intervento durato cinque ore e mezza, oltre a una successiva operazione di completamento a distanza di 24 ore.

Poi nelle scorse settimane, avevano iniziato a manifestarsi flebili segnali di miglioramento, fino alla notizia del risveglio.

Nei giorni scorsi a Mirko, cui è andato anche il diploma dell’istituto in cui studiava, è stata dedicata anche una targa nell’istituto alberghiero Carlo Alberto dalla Chiesa di Sesto Calende, nel Varesotto. Un riconoscimento arrivato proprio nello stesso giorno del conferimento del diploma a Tortolì.

La breve cerimonia è avvenuta alla presenza della zia e del fratello di Mirko, Stefania Piras e Lorenzo Farci, e del suo insegnante di Cucina, Ercole Monni, che ha letto una lettera: “L'auspicio è che il momento commemorativo diventi non solo simbolico ma pragmatico e operativo. È importante che la riflessione diventi un dibattito progressivo”.

La notizia del risveglio di Paola era molto attesa dalla comunità tortoliese che ora spera che la donna possa superare il tragico momento: la scoperta della morte di suo figlio che ha perso la vita per cercare di salvarla.

(Unioneonline/v.l.)

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