L'abitazione confiscata ad Arzana al latitante Attilio Cubeddu, esponente dell'Anonima sarda e oggi al primo posto nella lista dei ricercati “più pericolosi”, diventerà la sede di una nuova stazione dell'Arma dei Carabinieri.

L’annuncio arriva direttamente dal Viminale.

L'immobile, una casa di quattro piani al centro del paese, dove vivevano la moglie e la figlia del latitante, autore di gravi fatti criminali tra cui il sequestro dell'imprenditore Soffiantini e l'omicidio dell'ispettore della Polizia di Stato Donatoni, avrà dunque una nuova e significativa destinazione.

«Una riaffermazione forte della presenza dello Stato, un atto dall'alto valore simbolico grazie al quale un bene, frutto di profitti criminali, viene così restituito alla collettività per ospitare un nuovo presidio di legalità sul territorio» le parole del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

«Questo importante risultato - sottolinea il ministero - è frutto della proficua collaborazione tra l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, la prefettura di Nuoro, l'Arma dei Carabinieri e l'Agenzia del demanio».

LA VICENDA – Quattro anni fa, la Cassazione aveva confermato la confisca della grande casa su quattro livelli al centro del paese, dopo la misura di prevenzione chiesta dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma e Cagliari. 

Inizialmente le due procure distrettuali avevano chiesto di portare via alla famiglia del latitante l’intero patrimonio immobiliare in quanto accumulato con soldi provenienti dall’attività illecita.

I legali di Cubeddu, però, si erano fortemente opposti, riuscendo a ottenere la restituzione di svariati beni. La grande casa di Arzana, però, non fa eccezione.

Secondo l’accusa, l’immobile fu costruito nei primi anni Ottanta, quando erano ancora in corso, secondo l’accusa, nell’Isola alcuni sequestri di persona.

(Unioneonline/v.l.)

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