Tre bare bianche e folla commossa: a Nuoro i funerali della famiglia Gleboni, presente anche il figlio sopravvissuto
Alla chiesa di San Domenico Savio l’ultimo saluto a tre delle vittime della strage di mercoledì scorsoTre bare bianche ricoperte di fiori per l’ultimo saluto a Giusi Massetti, Martina e Francesco Gleboni. Chiesa piena a San Domenico Savio, con oltre mille partecipanti ai funerali della famiglia sterminata da Roberto Gleboni nella strage di Nuoro di mercoledì scorso. Tra questi anche il figlio 14enne di Gleboni, unico superstite della strage di via Ichnusa, colpito solo di striscio dal proiettile.
Al centro la madre, ai lati i due figli con la bara del più piccolo – Francesco – con la bandiera dei Quattro Mori.
Nella chiesa di San Domenico Savio, in tanti sono arrivati ben prima delle 15.30, orario di inizio della cerimonia, per un momento di preghiera. Nei primi banchi i compagni di classe di Francesco, ucciso a 10 anni dal padre, mentre i fedeli recitano il rosario. A Nuoro oggi è lutto cittadino.
In centinaia ad assistere, diversi sono rimasti fuori dalla chiesa sul sagrato. All’ingresso tanti fiori, fra cui quelli della classe del piccolo Francesco, nella cui scuola stamattina si è osservato un minuto di raccoglimento.
«Il paradiso ha le porte aperte per gli innocenti e per coloro che si pentono»: il parroco don Stefano Paba ha pronunciato queste parole durante l’omelia funebre. Presiede la messa concelebrata da decine di sacerdoti, compresi i parroci della città. «Per il nostro fratello Roberto, Dio l’accolga dove non c’è più ansia, nella pace e nell’amore», è stato detto nella preghiera dei fedeli per l’autore della strage, i cui funerali sono stati celebrati ieri in forma strettamente privata e in un luogo non comunicato.
Stamattina, alle 11, nella cattedrale di Santa Maria della Neve si sono svolti i funerali di Paolo Sanna, il vicino di casa della famiglia Gleboni a sua volta ucciso da Roberto Gleboni solo perché incrociato sul pianerottolo.