“I signori erano fuori casa da diversi giorni (Eugenia Madeddu e Duccio Ibba, ndr) - dichiara Antonio Giordano, comandante dei vigili del fuoco di Nuoro -. Sono rientrati la sera, poi martedì mattina hanno ripreso la loro quotidianità: sono andati in cucina, hanno acceso il gas per il caffè. In quell’istante è avvenuta la detonazione”.

L’innesco potrebbe essere stato questo semplice gesto ripetuto un’infinità di volte. Ovvero, preparare il caffè, accendere il fornello. Si sarebbe scatenata così quell’incredibile esplosione che ha sbriciolato la villetta su tre piani alle porte di Tiana. E causato la morte dei coniugi Marilena Ibba e Guglielmo Zedda.

Fin da subito gli investigatori hanno indirizzato le indagini e le loro attenzioni sulla rete cittadina del gas. La villa immersa nel verde alla periferia di Tiana, nella strada verso Ovodda, era infatti servita dal consorzio Bimgas.

“La casa è venuta giù, è stata sbriciolata perché al suo interno c’era una quantità notevole di Gpl - prosegue Giordano - adesso dobbiamo verificare se c’è stata una sovrappressione, una perdita continua, se si è formata la cosiddetta sacca e dove”.

L’ingegnere Carla Corimbi avvalora: “Partiamo da un assunto: il gas deve stare nelle condutture. Se questo non accade, ed quello che si è verificato a Tiana, si può generare un accumulo di gas in un luogo non controllato. Il contatto con l’aria, poi, porterà all’esplosione, proprio come nel caso in questione”.

Intanto, a Cagliari il medico legale Roberto Demontis ha eseguito l’autopsia sul corpo di Guglielmo Zedda. La morte dell’uomo è avvenuta per schiacciamento. Nella giornata di venerdì è in programma l’esame sul corpo della moglie Marilena Ibba. I funerali della coppia dovrebbero svolgersi sabato a Tiana.

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