Macomer, calci e mani al collo: 50enne condannato per maltrattamenti sulla ex moglie
L’uomo le faceva continue scenate di gelosia e le impediva di avere rapporti con l’esternoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Scenate di gelosia continue, insulti e botte alla ex moglie. Un inferno andato avanti per oltre due anni e che è finito davanti al Tribunale. Un 50enne di Macomer è stato condannato a tre anni per maltrattamenti in famiglia, aggravati perché avvenuti davanti al figlioletto della donna.
La vicenda risale a due anni fa quando una 47enne, esasperata e terrorizzata per il clima di violenza che si respirava ormai nella sua casa, ha trovato il coraggio di denunciare il marito. I fatti sono stati ricostruiti in Aula dalla pm Silvia Mascia che ha ricordato come dalle indagini sia emerso che l’uomo, spesso sotto l’effetto dell’alcol, aveva atteggiamenti ossessivi nei confronti della moglie: la controllava costantemente, le impediva di avere rapporti con l’esterno facendo furiose scenate di gelosia persino per i rapporti che la donna aveva con il figlio e la sorella.
Una situazione di grande tensione che, in diverse occasioni, sarebbe sfociata in atteggiamenti di violenza fisica: il 50enne è arrivato a strattonarla, colpirla con calci alle gambe e persino a stringerle le mani al collo. È capitato anche che l’abbia immobilizzata contro il muro, la donna era riuscita a divincolarsi e a rifugiarsi in bagno dove era rimasta nascosta fino all’arrivo delle forze dell’ordine.
Le accese liti erano sempre accompagnate da insulti e offese, l’uomo inoltre ha danneggiato la casa sfondando porte e distruggendo alcuni mobili. Alla fine, la moglie ha trovato la forza per denunciare questa situazione e, dopo le indagini, si è arrivati a processo davanti al collegio dei giudici, presieduto da Silvia Palmas. La pm Silvia Mascia ha chiesto la condanna a tre anni e tre mesi, la difesa con l’avvocato Luciano Rubattu ha sollecitato l’assoluzione e in subordine la riqualificazione della contestazione in reati meno gravi. Il collegio dei giudici ha accolto la tesi dell’accusa ed è arrivata la condanna a tre anni.