Ha sparato da circa 30 metri il killer di Luigi Contena, il trentaduenne ucciso venerdì mattina nelle campagne di Orune. Le fucilate lo hanno colpito con precisione: tre pallettoni alla testa, uno all’addome e uno alla gamba. A confermarlo l’autopsia eseguita ieri all’ospedale Brotzu di Cagliari dal medico legale Roberto Demontis.

Agguato pianificato

L’assassino avrebbe atteso davanti al cancello d’ingresso dell’azienda agricola riconducibile alla famiglia Contena. Davanti a lui si apre un’ampia radura, completamente priva di ostacoli: Luigi Contena si trovava allo scoperto, senza alcun riparo, senza via di fuga. Il luogo scelto per l’agguato era perfetto: offriva al killer una visuale totale e una via di fuga immediata tra alberi, cespugli e alta vegetazione. Chi ha sparato forse sapeva anche che Contena era armato di pistola: a quella distanza un’arma corta è inutile contro un fucile caricato a pallettoni.

Le indagini

Le indagini puntano alla pista della faida: lo scorso 20 maggio il padre della vittima, Pietro Contena, era stato arrestato per l’omicidio di Luca Goddi, avvenuto nel 2023 a Orune. Da allora, Pietro si era allontanato dal paese, consapevole del rischio di vendette. Una precauzione che non è bastata a salvare suo figlio. A complicare il quadro, il fatto che all’interno dell’azienda agricola fosse sotto sequestro una partita di marijuana, individuata da tempo dalla Guardia di finanza. In quell’occasione finirono nei guai in sei, ma la posizione del proprietario del terreno venne archiviata: la marijuana che doveva essere sativa, ma invece sforava lo 0,6% di principio attivo, non era riconducibile a lui.

Intanto sono stati fissati i funerali di Luigi Contena: si terranno domani, mercoledì, alle 16 nella chiesa parrocchiale di Orune.

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