Cinque anni per la direttrice del centro per anziani "Residenza Familia" di Nuoro, Rosanna Serra, e sette al presidente dell'associazione che gestiva la struttura, Luigi Masala, di Cagliari.

Sono queste le richieste di condanna appena pronunciate dal pm Giorgio Bocciarelli, davanti alla Corte d'assise di Nuoro nei confronti di Serra e Masala (difesi dagli avvocati Francesco Lai e Francesco Carboni) sotto processo per i reati di abbandono di incapaci da cui sarebbe derivata la morte di almeno un ospite, somministrazione di farmaci scaduti e omissione delle misure di sicurezza a danno degli anziani.

Al termine di una requisitoria durata complessivamente nove ore l'accusa ha chiesto la condanna degli imputati per "morte come conseguenza di abbandono e non come omicidio colposo, perché più grave visto che si inserisce in un sistema".

L'indagine della Procura di Nuoro, era partita due anni fa in seguito a una serie di segnalazioni di presunti maltrattamenti sugli anziani e su alcune morti sospette.

Nel giugno del 2015 era partita una perquisizioni nella casa di cura, la polizia di Nuoro aveva trovato medicinali scaduti, ed erano emerse, tra l'altro, una serie di irregolarità sul fronte della sicurezza.

Secondo gli agenti gli anziani del centro erano in pessime condizioni igienico sanitarie ed erano assistiti da personale in numero insufficiente.

Subito dopo era scattato il sequestro preventivo della "Residenza Familia", dissequestrata solo quando la proprietà aveva posto rimedio alle irregolarità rilevate.
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