Macomer, si laurea in soli due anni ma l'Ersu non le riconosce il premio: «Spetta a chi si iscrive al terzo anno»
Delusione per la giovane Giorgia Cadeddu: «La meritocrazia non esiste»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La gioia della laurea in Beni Culturali, conseguita in soli due anni all'Università di Sassari, per Giorgia Cadeddu di Macomer si è subito trasformata in amarezza. La giovane donna è convinta di aver subito una grave ingiustizia, in quanto l'Ersu, l'istituzione regionale per il diritto allo studio di Sassari, ha negato il premio di laurea, che spetta solitamente a chi la ottiene.
«Mi sono laureata lo scorso anno in beni culturali a Sassari, con un anno e un semestre di anticipo rispetto alla scadenza del corso di studi. Chiunque penserebbe che io meriti borse di studio e riconoscimenti. Invece no. Mi aspettavo semplicemente il premio di laurea che spetta a tutti solitamente. Niente di più. Ho aspettato qualche tempo, in attesa di ricevere il premio, ma dall'Ersu non è arrivato nessun segnale. Dopo tante peripezie, ieri sono riuscita finalmente a parlare, telefonicamente, con la direzione generale dell'ente. Alle mie rimostranze mi è stato risposto esplicitamente che non mi spetta nessun premio di laurea».
Perché? A rispondere sono gli addetti dell'ufficio competente dell'Ersu di Sassari: «A Giorgia Cadeddu non spetta nessun premio di laurea, perché ha conseguito il titolo prima del previsto e perché non è stata mai stata iscritta al terzo anno».
Secondo le spiegazioni dell'Ersu, il bando per l'attribuzione del premio di laurea recita che il premio spetta agli studenti iscritti al terzo anno. Quindi niente da fare. Forte la delusione per la giovane laureata. «Lecito chiedermi se esiste la meritocrazia - dice Giorgia Cadeddu - Se non esiste, noi giovani cosa dobbiamo fare, se il talento, la bravura e l'impegno non vengono riconosciuti? In questo caso sono stata fortemente penalizzata».
Alla neo laureata sarebbe spettata un cifra non certamente esorbitante, quindi quella che spetta a tutti dopo aver conseguito la laurea. «Non è per i soldi - dice la giovane - sono però profondamente indignata ed ho persino pianto, non vedendo tutto il mio impegno riconosciuto».