L'area archeologica più nota del territorio è stata letteralmente invasa da visitatori giunti da ogni angolo dell'isola, per assitere alla manifestazione "Tamuli, nella notte di San Lorenzo", giunta alla quindicesima edizione, organizzata dalla cooperatuva Esedra. Una notte magica in tutti i suoi aspetti, con un forte sapore di antico e misterioso, con le tradizioni riproposte in varie salse. 

Un grande evento dove si sono intrecciati il mito, la scienza, l'archeologia e la tradizione, in quella che da tutti viene definita una notte magica, quindi la più luminosa dell'anno. Musica, teatro, sfilate, astronomia e sapori della tradizione locale, hanno caratterizzato la notte del 10 agosto. Grandi e  piccoli, sono stati coinvolti in un viaggio tra storia e tradizioni, in un'atmosfera sospesa tra passato e presente.

Ancor prima che il sole tramontasse, sono entrate in scena le maschere etniche dei Boes e Merdules Bezzos di Ottana, che hanno dato vita a una danza rituale intensa e misteriosa, muovendosi tra i betili e le tombe dei giganti, evocando antichi significati e simbolismi. Ancor più suggestiva la sfilata nuragica, curata da Andrea Loddo, che ha portato in scena figure ispirate alla bronzistica nuragica, che hanno camminato nella notte restituendo gesti e simboli millenari alla memoria collettiva. quando il cielo era ormai punteggiato di stelle è iniziata l'osservazione del firmamento, con l'associazione astronomica nuorese, che ha guidato tutti in un viaggio quasi fantastico, per svelare le storie celesti che si raccontano da sempre, sin dalla notte dei tempi.

Le note musicali dei I Bertas, formazione storica della Sardegna, hanno raccontato con la musica l'intera isola, con sonorità tra la tradizione e la modernità.

© Riproduzione riservata