"Chi ha visto parli, perché il carnefice di Salvatore Nolis deve avere un nome".

Rina, sorella dell'ucciso, parla così dal suo profilo Facebook e non ai destinatari di circostanza: "Caro Mago di Natale, scrivo a te, perché alcune cose che devo dire non è consono chiederle né a Babbo Natale, né tanto meno a Gesù Bambino (non voglio urtare la sensibilità di nessuno)".

L'immenso dolore per la tragica fine di suo fratello Salvatore, ucciso a Fonni il 24 giugno scorso, il giorno di San Giovanni, festa della quale doveva essere il priore, non oscura la riconoscenza. "Gesù o qualche Santo lo devo ringraziare perché quella mattina di sei mesi fa mio figlio non era in quella macchina, era andato con lo zio solo il giorno prima. So benissimo che la belva non si sarebbe fermata, era troppo importante farlo quel giorno". Giorno di gioia, giorno che non si dimentica, die nohida, dicono a Fonni.

E in questo Natale "che per noi Natale non è", l'appello della sorella dell'ucciso al mago è uno solo: "Ti chiedo di illuminare la mente e il cuore di chi quel giorno ha visto qualcosa, qualunque cosa. Io non credo che nessuno abbia visto niente, non ci credo perché era una giornata troppo particolare, erano le nove del mattino, c'era traffico di persone e cavalli che venivano preparati per la processione... Ti chiedo, dunque, di illuminare il suo cuore affinché riferisca alle forze dell'ordine, anche in forma anonima, ciò che ha visto, anche qualcosa che reputa inutile o di poco conto, ma che potrebbe essere utile alle indagini".

E il dolore non lascia spazio al perdono: "Per l'assassino di Tore, chiunque egli sia, ti chiedo, invece, che possa vivere anche fino a cent'anni, ma che ogni attimo di vita sia per lui un tormento fisico, non dico morale perché so che una bestia infame come lui non ne ha. Ti chiedo, che ogni suo respiro sia per invocare lui stesso la propria morte. E che la sua famiglia assista impotente ai suoi tormenti, come lo sono io davanti alla mia sofferenza, a quella dei miei anziani genitori e di tutta la mia famiglia. Lo so che a Natale bisogna essere più buoni, ma perdonatemi se non riesco ad esserlo".

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