"Ho visto in faccia l'assassino, mi ha detto: 'Stai tranquillo, è tutto a posto'"
Abita al secondo piano del palazzo in cui è stata uccisa Romina Meloni e ferito gravemente Gabriele Fois. Ha visto in faccia Ettore Sini, i due hanno anche parlatoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
C'è un uomo che ha visto in faccia Ettore Sini dopo l'omicidio. L'agente di polizia penitenziaria che ha ucciso la ex moglie e ferito gravemente il nuovo compagno di lei gli ha detto: "Stai tranquillo, è tutto a posto". Poi ha preso la macchina ed è fuggito.
Il testimone, il primo ad allertare carabinieri e soccorritori, abita al secondo piano del palazzo in cui c'è la casa di Gabriele Fois, dove era andata a vivere anche Romina Meloni.
"Stavo facendo contabilità a casa - ha dichiarato l'uomo ai microfoni di Videolina - quando a un certo punto ho sentito un rumore assordante. Ho aperto la porta e ho iniziato a udire le urla ('Aiutatemi, aiutatemi'). Venivano da giù, sono sceso di corsa e ho subito capito che venivano dalla casa di Gabriele. Ho bussato più volte, urlavo di aprire mentre lei continuava a chiedere aiuto".
Poi i colpi di pistola. "Tre o quattro, all'inizio non li ho riconosciuti come spari perché non erano molto forti, sicuramente era un'arma di piccolo calibro. Dopo di che, il silenzio totale. Quindi si è aperta la porta. 'Meno male', ho pensato tra me e me, perché pensavo fosse una lite tra i due, non immaginavo in casa ci fosse una terza persona".
E invece da quella porta è uscito uno sconosciuto, era Ettore Sini appunto. "Mi ha detto: 'Stai tranquillo, è tutto a posto'. E poi: 'Chi sei tu? Vai via'. Io gli ho risposto di andar via lui, perché questa è casa mia".
Quindi l'agente di polizia penitenziaria è uscito. "L'ho seguito, ho visto che stava salendo in macchina e son rientrato dentro. Ho visto i corpi per terra, mi sono precipitato fuori per inseguirlo ma lui ha preso la macchina ed è andato via. Quindi sono rientrato nuovamente, nel frattempo Gabriele si era alzato in piedi. L'ho preso perché ho visto che stava barcollando, l'ho fatto sedere sulla sedia e ho fatto chiamare i carabinieri e il 118 da mia moglie che mi aveva seguito sulle scale".
(Unioneonline/L)
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