«La Sardegna centrale non può essere trattata come un luogo dove scaricare funzioni sgradite. E' una comunità viva, che merita rispetto, investimenti e futuro».

E' quanto scrive in un documento l'associazione Nino Carrus, che invita tutte le associazioni sarde a condividerlo e firmarlo, «così da rafforzarne il significato e l’efficacia in un momento in cui l’unità del territorio è fondamentale».

L'associazione esprime quindi profonda indignazione per quella che definisce l'ennesima decisione imposta dall’alto sulla provincia di Nuoro. «Ancora una volta il nostro territorio - è scritto nel documento - viene trattato come un luogo da penalizzare, mai da valorizzare: nessun investimento per creare ricchezza e opportunità, solo scelte che lo declassano e lo isolano ulteriormente». 

La prospettiva di destinare a Badu ’e Carros un numero crescente di detenuti in regime di massima sicurezza, per l'associazione rappresenta una scelta che colpisce il territorio. «Ne compromette l’immagine e rischia di introdurre una contaminazione criminale e culturale che la nostra comunità rifiuta e combatte con determinazione, impegnata da tempo a difendere legalità, coesione sociale e sviluppo».
L'associazione si unisce all’appello del Vescovo di Nuoro e Lanusei, Antonello Mura, sostenendo anche la posizione della Confindustria della Sardegna Centrale e rafforza le parole della presidente della Regione, Alessandra Todde. «Di fronte a una scelta così grave, il territorio deve presentarsi unito, senza distinzioni politiche o di categoria, coeso nel difendere la propria dignità e il proprio futuro. Chiediamo al Governo di ritirare immediatamente questa decisione e di aprire un confronto serio con le istituzioni locali. La Sardegna centrale non può essere trattata come un luogo dove scaricare funzioni sgradite: è una comunità viva, che merita rispetto, investimenti e futuro».

© Riproduzione riservata