41 bis a Badu ‘e Carros, il no dell’associazione Nino Carrus: «Perché solo scelte che declassano il territorio?»
Profonda indignazione per quella che viene definita l'ennesima decisione imposta dall’alto sulla provincia di NuoroPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«La Sardegna centrale non può essere trattata come un luogo dove scaricare funzioni sgradite. E' una comunità viva, che merita rispetto, investimenti e futuro».
E' quanto scrive in un documento l'associazione Nino Carrus, che invita tutte le associazioni sarde a condividerlo e firmarlo, «così da rafforzarne il significato e l’efficacia in un momento in cui l’unità del territorio è fondamentale».
L'associazione esprime quindi profonda indignazione per quella che definisce l'ennesima decisione imposta dall’alto sulla provincia di Nuoro. «Ancora una volta il nostro territorio - è scritto nel documento - viene trattato come un luogo da penalizzare, mai da valorizzare: nessun investimento per creare ricchezza e opportunità, solo scelte che lo declassano e lo isolano ulteriormente».
La prospettiva di destinare a Badu ’e Carros un numero crescente di detenuti in regime di massima sicurezza, per l'associazione rappresenta una scelta che colpisce il territorio. «Ne compromette l’immagine e rischia di introdurre una contaminazione criminale e culturale che la nostra comunità rifiuta e combatte con determinazione, impegnata da tempo a difendere legalità, coesione sociale e sviluppo».
L'associazione si unisce all’appello del Vescovo di Nuoro e Lanusei, Antonello Mura, sostenendo anche la posizione della Confindustria della Sardegna Centrale e rafforza le parole della presidente della Regione, Alessandra Todde. «Di fronte a una scelta così grave, il territorio deve presentarsi unito, senza distinzioni politiche o di categoria, coeso nel difendere la propria dignità e il proprio futuro. Chiediamo al Governo di ritirare immediatamente questa decisione e di aprire un confronto serio con le istituzioni locali. La Sardegna centrale non può essere trattata come un luogo dove scaricare funzioni sgradite: è una comunità viva, che merita rispetto, investimenti e futuro».
