Dal 21 giugno Graziano Mesina non è più in Sardegna. Catturato il 18 dicembre dopo un anno e mezzo di latitanza, l’anziano ex sequestratore ed ex trafficante di droga ha lasciato la cella nel braccio di alta sicurezza del penitenziario di Badu ’e Carros per essere trasferito nella casa di reclusione di Milano Opera, la più grande d’Italia e tra le più sorvegliate d’Europa. Può ospitare 918 detenuti ma allo scorso 30 giugno ne accoglieva 1.237. Sconosciuti i motivi della decisione.

Mesina, difeso dalle avvocate Beatrice Goddi e Maria Luisa Vernier, è stato condannato a 30 anni in via definitiva dalla Cassazione il 3 luglio 2020. In fuga da allora, ha trovato rifugio in Barbagia fino all’arresto in una casa tra via Nuoro e vico Gennargentu a Desulo. Dormiva, indossava jeans e maglione e stava accanto a una stufa. Sul letto coperte pesanti e buste in plastica, sulla parete un crocifisso e un’immagine religiosa. Nessun cellulare, niente tv. Sopra il comodino alcune scatole di medicinali, nello zainetto altri farmaci e poi 6mila euro in contanti. Era stato svegliato di soprassalto da due esplosioni alle 2,30 per poi trovarsi davanti decine di carabinieri. Fine della storia. Portato a Nuoro, lo scorso maggio si è visto confermare in Appello a Sassari un’ulteriore condanna, in questo caso a 6 anni e 8 mesi, per usura ed estorsione. Poi, un mese fa, il trasloco in Lombardia.

Mesina è stato uno dei più famosi latitanti sardi. Con lui tra i fuggitivi maggiormente noti c’erano Annino Mele, 71 anni, coinvolto nella faida di Mamoiada e arrestato nel 1987 (è stato condannato per omicidio e sequestro di persona, nel 2018 ottenuta la libertà condizionale ha pubblicato alcuni libri sulla detenzione e l’ergastolo); Pasquale Stochino, classe 1934, irreperibile dall’estate del 1972 perché accusato e poi condannato per la strage di Lanusei (cinque morti), infine arrestato dai carabinieri il 26 settembre del 2003 ai piedi di Punta La Marmora nell’ovile di alcuni familiari; l’orunese Giovanni Farina, evaso dal carcere di Siena nel 1996 e catturato in Australia nel 1998 (condannato a 30 anni per il sequestro dell’industriale lombardo Giuseppe Soffiantini, da qualche mese è stato affidato ai servizi sociali e scrive di carcere).

Altri sono ancora alla macchia. Il più famoso è Attilio Cubeddu, di Arzana, 74 anni, latitante dal 1997, quando non fece rientro nel carcere nuorese di Badu ‘e Carros al termine di un permesso premio: scontava una pena per sequestro, omicidio e lesioni gravissime. È inserito nella lista dei cinque latitanti più pericolosi. Mario Sale di Mamoiada è sparito nel 1977 (deve scontare 30 anni per sequestri di persona, omicidio ed evasione); Orazio Fancello di Talana, condannato a 16 anni e 8 mesi per il sequestro di Esteranne Ricca (1987, Grosseto), non dà notizie dal 1992.

(red. nu.)

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