"Mi dispiace ma per il momento ho deciso di non commentare la vicenda".

Così Farouk Kassam ha risposto a L'Unione Sarda, che gli ha chiesto un commento sulla scarcerazione di Matteo Boe, uscito dal carcere di Opera dopo aver scontato 25 anni di pena e tornato due giorni fa nella sua Lula.

Il bambino di 7 anni che ha tenuto l'Italia col fiato sospeso per 6 mesi oggi è un uomo di 33 anni: quella terribile esperienza, a distanza di 5 lustri, è ormai superata, ma sicuramente ha lasciato il segno.

Il ricordo di quella sera del '92, in cui tre uomini legarono mamma e papà, chiusero la sorellina in un armadio e lo portarono via mentre lui urlava, "Voglio stare con il mio papà", non lo ha mai abbandonato.

Così come quei sei mesi passati steso a terra nell'oscurità di una grotta nell'entroterra del Nuorese.

Il piccolo Farouk 25 anni fa
Il piccolo Farouk 25 anni fa
Il piccolo Farouk 25 anni fa

E adesso che il suo carceriere ha scontato la pena ed è tornato in Sardegna possiamo solo immaginare cosa passi per la sua testa.

Farouk l'Isola ce l'ha ancora nel cuore, l'ultima volta ci è stato lo scorso aprile, e ci era stato anche un mese prima.

La sua vita - a seguirne le tracce sul web - si è dipanata ultimamente tra Dubai, Parigi, Usa, Italia e Vancouver, la sua città natale.

Nel Belpaese, in particolare, ha girato tra Roma, Toscana, costiera amalfitana e, ovviamente, la sua Isola.

Già qualche settimana fa, quando si è diffusa la notizia dell'imminente scarcerazione di Boe, Farouk ha scritto un post su Facebook: "In tanti mi avete chiesto un parere o un commento sull'imminente liberazione di Matteo Boe. Tuttavia abbiamo deciso che non sia il caso di rilasciare alcuna dichiarazione".

Un silenzio comprensibile, che si rinnova anche oggi.

Davide Lombardi

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