Matteo Boe è arrivato a Lula.

L'ex bandito uscito l'altro ieri dal carcere di Opera, dove ha scontato 25 anni di pena per i tre rapimenti compiuti in Sardegna negli anni Ottanta, è giunto nel suo paese natale in auto, da Olbia, ieri attorno alle 19.25, assieme al fratello Giampiero e al nipote.

Ad accoglierlo la sorella Tanina, la cognata Eleonora e la sorella di latte Tetta Calzedda, ma anche gli applausi di amici e vicini.

Prima di andare nella casa di famiglia, nel centro storico, dove era tornato l'ultima volta nel 2004 per abbracciare l'anziana madre, morta poco dopo, si è fermato nella caserma dei carabinieri di Lula, apparendo sereno in quegli uffici dove ad attenderlo c'erano il capitano Davide De Gennaro, comandante della compagnia di Bitti, e il comandante la stazione dei carabinieri di Lula, il maresciallo Francesco Luongo.

Una volta a casa, ha imboccato l'ingresso senza dire una parola. Oltre quella porta ha trascorso la sua prima serata a Lula da uomo libero, dopo 25 anni trascorsi in carcere per i sequestri che lo hanno portato alla ribalta delle cronache degli anni Ottanta: quelli della studentessa Sara Niccoli e dell'imprenditore Giulio De Angelis fino al rapimento di Farouk Kassam, il bambino di 7 anni a cui era stato tagliato il lobo dell'orecchio.

(Redazione Online/L)

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