Crisi della sanità nel Nuorese, in migliaia alla fiaccolata di protesta
Una marcia silenziosa per il diritto alle cure dall'ospedale Zonchello al piazzale del Pronto Soccorso dell'ospedale San FrancescoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Da troppo tempo il Nuorese soffre per la carenza dei medici e dei servizi sanitari. E così migliaia di persone – privati cittadini, amministratori, sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil, associazioni dei pazienti, medici e infermieri – con la fiaccola in mano, hanno dato vita a una marcia silenziosa per il diritto alla salute a Nuoro.
Dall'ospedale Zonchello il corteo è passato davanti all'Hospice, ha costeggiato l'Istituto tecnico commerciale ed è approdato al piazzale del Pronto Soccorso dell'ospedale San Francesco, dove medici e infermieri si sono affacciati alle finestre rivestite di un drappo bianco, salutati dagli applausi dei manifestanti.
Le magliette celesti dell'associazione "Vivere a Colori", simbolo della lotta in questi territori e promotrice della manifestazione, hanno aperto il corteo.
"Dopo anni di manifestazioni urlate, abbiamo promosso un corteo silenzioso per esprimere il nostro disagio per il depotenziamento della sanità territoriale - ha detto Marilena Pintore, leader di Vivere a Colori -. L'ospedale di Nuoro, un tempo nosocomio di eccellenza, sta arrancando tra reparti chiusi o personale insufficiente. Siamo qui non solo per rivendicare il diritto alle cure dei cittadini deportati in altri ospedali dell'Isola ma anche per solidarizzare con medici e personale sanitario sottoposti a turni massacranti. Chiediamo anche un cambio di passo per gli ospedali di Sorgono e Lanusei, perché tutti i cittadini del centro Sardegna abbiano gli stessi diritti".
"Sono qui come medico e come cittadina di questo territorio per rivendicare il sacrosanto diritto alla salute - ha aggiunto Lucia Pitzoi, medico rianimatore del San Francesco - il mio reparto ha ridotto il personale, ma riesce ancora ad andare avanti, purtroppo non è così in altre unità operative: il Pronto soccorso è in grave difficoltà, ma anche Urologia, Cardiologia, Medicina e potrei continuare. Così non si può andare avanti".
"Il problema va risolto a due livelli: quello regionale e quello nazionale - rimarca Salvatore Lai, sindaco di Gavoi - vanno aperte le facoltà di Medicina e vanno pagati bene i giovani medici. La Regione e lo Stato devono intervenire". "Bisogna trovare soluzioni rapide e definitive - ha commentato il vicesindaco di Nuoro Fabrizio Beccu - sono anni che andiamo avanti con i servizi territoriali depotenziati e con manifestazioni ogni tre mesi. La politica deve fare la propria parte ora subito, altrimenti si curerà solo chi ha soldi".
(Unioneonline/D)