È stato rigettato dalla Corte di Cassazione il ricorso presentato dai legali di Graziano Mesina.

Ora per l'ex primula rossa si riaprono le porte del carcere con un provvedimento che potrebbe arrivare in queste ore, anche se lui al momento risulta irreperibile. Quando i carabinieri, nella notte, si sono presentati nella sua abitazione per portarlo in cella, lui non c'era.

Si è anche saputo che ieri pomeriggio, prima della sentenza, non si era presentato - per la prima volta dopo un anno - in caserma per la consueta firma.

Così, dalle prime luci del giorno, Orgosolo è sotto assedio da parte delle forze dell'ordine, come ai "tempi d'oro" della carriera di Gratzianeddu (il soprannome con cui è conosciuto da molti): ci sono posti di blocco ovunque, si svolgono perquisizioni e interrogatori. A cominciare dalle sorelle di Mesina: Peppedda, dove lui viveva, e Antonia.

Dopo la condanna in appello per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, Mesina era stato scarcerato per decorrenza dei termini ed era tornato a vivere a Orgosolo.

Per la Dda di Cagliari era a capo di due gruppi criminali che, in punti strategici della Sardegna, si occupavano dell'approvvigionamento di vari tipi di droga.

Il rigetto del ricorso, con provvedimento di ieri sera, fa decadere in via definitiva la grazia che gli era stata concessa dal Presidente della Repubblica.

(Unioneonline/s.s.)

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