Non si ferma la mobilitazione contro l’assalto eolico e la speculazione delle rinnovabili in Sardegna. 

La raccolta firme per la proposta di legge “Pratobello 24” prosegue senza sosta in tutti i Comuni, molti dei quali stanno pubblicizzando la sottoscrizione anche sui propri profili social.

Come a Tortolì, dove l’amministrazione ha pubblicato un post su Facebook dove si legge: «La nostra città si mobilita contro lo sfruttamento energetico della Sardegna. Oggi più che mai è fondamentale dire NO all'assalto energetico che minaccia il nostro patrimonio culturale e ambientale. Abbiamo già raccolto circa 300 firme, ma possiamo fare di più! Unisciti alla nostra causa firmando la proposta di legge Pratobello presso l'ufficio Anagrafe. La tua firma è un passo concreto per difendere il nostro territorio». Un invito che si leva da tantissimi altri municipi dell’Isola. 

Ad Aritzo, invece, un appello al rispetto del territorio sardo è arrivato, oltre che dal Comune, anche dal coro dei bambini del servizio estivo della ludoteca (GUARDA IL VIDEO).

Ma, ad aggiungersi ai Comuni, in campo da nord a sud ci sono anche i comitati, come “Ajò Stop Devastazione”, “Progresso sostenibile” e “Su domu de Tottus” (che a Sassari ha raccolto quasi tremila firme in pochi giorni). Ancora: i volontari dei comitati di Uta e del Sarcidano, che hanno portato i banchetti per la raccolta delle firme a Siliqua (GUARDA IL VIDEO) e che venerdì saranno a Villaspeciosa, al Parco di San Platano. Sabato, invece, a Oristano è in programma una conferenza-dibattito intitolata “Un’isola da salvare. Resistere alla nuova colonizzazione energetica”, organizzata dall’associazione culturale Liberanimos. Ma le iniziative portate avanti da comitati e associazioni sono decine. Come a Nurri, dove si è tenuta un'assemblea proprio per dire no alla speculazione sulle rinnovabili (GUARDA IL VIDEO). 

E sempre dai comitati arriva un'altra, decisa presa di posizione sui progetti eolici e fotovoltaici che interessano numerose zone dell’Isola (compreso il Golfo di Oristano): «Per piani di questo genere non esistono aree idonee».

(Unioneonline)

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