I flussi migratori lungo la rotta Algeria-Sardegna rappresentano "una possibile minaccia per la sicurezza".

È l'allarme lanciato oggi da Fabrice Leggeri, direttore esecutivo di Frontex, l'agenzia europea per il coordinamento della guardia costiera impegnata nel pattugliamento del Mediterraneo.

In una conferenza stampa a Bruxelles Leggeri ha spiegato il motivo della preoccupazione: "Nel 2017 abbiamo osservato lo sviluppo di piccoli flussi migratori, che prima non erano stati rilevati, provenienti dalla Tunisia e dall'Algeria verso la Sardegna e verso le coste occidentali dell'Italia. Abbiamo osservato anche sviluppi simili con qualche partenza dall'Algeria verso la Spagna".

"Non è abbastanza per considerarlo una deviazione delle rotte - ha proseguito Leggeri - ma è un fenomeno che deve essere affrontato, perché potrebbe anche costituire una minaccia per la sicurezza: non possono esserci flussi non rilevati. Dobbiamo rilevare i flussi per gestirli in modo adeguato".

I NUMERI - Leggeri ha anche fornito alcuni dati. Ad esempio, commentando la proposta del centrodestra di rimpatriare 600mila persone, ha spiegato: "Il numero dei migranti irregolari che lo scorso hanno è stato effettivamente rimpatriato a livello dell'Ue è stato di circa 150mila persone. Questo vi dà la dimensione per valutare ciò che è fattibile".

Ancora, ha sottolineato il direttore Frontex, "le autorità nazionali hanno emesso meno decisioni di rimpatrio rispetto all'anno precedente, cosa che è motivo di preoccupazione".

Per questo, "il numero dei rimpatri effettivi deve aumentare", ma per migliorare su questo fronte occorre investire in "risorse e personale".

(Unioneonline/l.f.)

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