Annalisa Bandinu, 48 anni, e la figlia ventenne, da domani non avranno più una casa dove vivere.

L'ufficiale giudiziario, a distanza di pochi giorni, tornerà a bussare alla loro porta. E questa volta sarà senza e senza ma. C'è uno sfratto esecutivo.

Un paradosso della burocrazia che da mesi rinvia il sorteggio fra i primi tre nella graduatoria del Comune di Sanluri per l'accesso a due alloggi popolari in via Ogliastra, vuoti da tempo.

Non si dà pace la donna che, a pari merito, occupa il secondo posto: "Case libere e noi per strada". Il sindaco, Alberto Urpi: "Il sorteggio è vincolato da Area, proprietaria della palazzina".

SENZA TETTO - La graduatoria risale a due anni fa: 41 richieste, 22 ammessi. Nel frattempo c'è chi ha trovato una sistemazione, c'è chi è rimasto in lista di attesa. Bandinu è una di questi. Ora sotto sfratto.

Comune e Area avrebbero dovuto trovare una risposta degna della massima attenzione al problema abitativo.

"Conosco bene - dice Urpi - la problematica. L'ho seguita personalmente. Più volte ho contattato i dirigenti dell'Area. Purtroppo, in tutta l'Isola, i casi simili sono tanti. Siamo pronti all'operazione sorteggio, ma prima dobbiamo essere certi di avere la disponibilità degli alloggi".

Aggiunge: "Le case sono due e i concorrenti tre, non è detto che tocchi a Bandinu".

L'AFFITTO - Lei, da anni con l'incubo dello sfratto, lo sa bene.

"Dopo aver bussato invano - racconta Bandinu - alle porte del Municipio, nel 2010 ho affittato per 380 euro al mese un appartamento. Il Comune prese l'impegno di pagarne 150, per il resto mi sarei dovuta arrangiare. Finché ho potuto, l'ho fatto. Lavoretti vari per racimolare qualche soldo per pagare le medicine, il cibo e le bollette".

La mazzata è arrivata lo scorso anno. "Il proprietario della casa mi ha dato l'ultimatum: il Comune sta pagando, manca la tua quota. O paghi o vai via. Dal mese di agosto non si contano più i viaggi della speranza allo sportello dei servizi sociali. Ho chiesto anche i soldi della morosità incolpevole. Mi hanno sbattuto in faccia regolamenti, leggi, graduatorie e altro". Ora, malata, senza lavoro e da domani senza un tetto.

LA MINORANZA - Punta il dito contro l'Amministrazione. "Occuparsi di politiche sociali - dice il capogruppo, Giuseppe Tatti - non significa aspettare di trovare persone a dormire per strada prima di agire. È vergognoso perdere tempo per un sorteggio che, in questo caso, darebbe una casa a chi non ce l'ha oppure una soluzione alternativa".

Santina Ravì

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