Lunamatrona, Alfonso Mereu nella nazionale videogiochi di calcio
Ha 26 anni e fa il postino. E ora difende i colori italiani (e sardi) nella selezione dedicati agli assi del joystickHa appena ventisei anni e di professione fa il postino. Ma Alfonso Mereu, di Lunamatrona, ora indossa la maglia della nazionale azzurra. Ma di una nazionale particolare, quella del videogioco del calcio. Con lui altri tre giocatori, tutti napoletani. Il loro prossimo impegno sono gli europei.
Una nazionale particolare?
"Si, la E-nazionale Tim Vision".
Un gioco virtuale?
"Sì, col joystick e davanti a uno schermo".
Un gioco che lei conosce bene...
"Una mia passione, sin da piccolo. È stato mio fratello Carlo a farmi conoscere questo gioco a casa. Me lo ha fatto scoprire in tanti pomeriggi di divertimento".
E poi sono arrivate le selezioni per la nazionale...
"Siamo partiti in duemila. Prima le selezioni on-line. Poi siamo arrivati in sedici alle ultime selezioni a Coverciano, sede della nazionale azzurra".
Una grande emozione?
"Indescrivibile. Quando ho vinto l'ultima partita, che mi ha consentito l'accesso alla nazionale, non sono riuscito a trattenere l'esultanza. È stata come una liberazione".
Che cosa rappresenta per lei il joystick?
"Per me è diventato come il pallone, che inseguivamo sui campi polverosi, quando eravamo bambini".
E ora è un giocatore di questa nazionale "particolare"...
"Per me è un onore difendere i colori della mia nazione, ma soprattutto della mia Sardegna. Ma anche la realizzazione di un sogno, quello di un bambino, che diventa realtà. Sono riuscito a trasformare la mia passione in un orgoglio nazionale e patriottico".
Cosa serve per giocare al meglio?
"Molta freddezza, chiaramente il talento non guasta. Ma il vero segreto è il divertimento. Come in ogni sport, come in ogni attività videoludica o ludica, divertirsi è l'unico metodo per migliorarsi. E poi, naturalmente serve l'allenamento. Stare fermi per troppi giorni ti fa perdere dimestichezza e freschezza".
Prossimo impegno, gli europei?
"Prima una fase on line, poi gli ultimi scontri, stile Coverciano, in una sede, che ci verrà comunicata dalla Figc".
Cosa vede nel suo futuro?
"Per me tutto questo rimane una passione, che potrebbe avere anche interessanti risvolti lavorativi. Ma una passione da coltivare, insieme ad altre passioni nella mia vita. Poi, chissà cosa ci riserverà il futuro".