Riprende nel Nord Sardegna la movimentazione dei capi di bestiame bloccati da inizio novembre a causa dei focolai di malattia del cervo (Ehdv).

Le indicazioni del tavolo tecnico con il ministro della Salute e il Centro di referenza nazionale per le malattie esotiche di Teramo, oltre i 150 chilometri dai focolai (che sono stati registrati nella zona di Arbus) le movimentazioni potranno riprendere liberamente.

Restano invece le restrizioni nelle altre parti dell’Isola. Nella fascia tra i 50 e il 150 chilometri dai focolai, dall’1 al 15 dicembre i capi potranno essere movimentati solo dopo test Pcr negativi.

«Una prima buona notizia per il comparto grazie alla gestione ottimale di un’emergenza che dall’Africa è arrivata, per la prima volta, sul territorio europeo. In particolare potrà ripartire la movimentazione libera dalla Gallura, dove oggi insistono la maggior parte dei capi destinati all'ingrasso fuori dall'Isola», afferma il presidente della Regione Christian Solinas.

«Dalla metà del mese – spiega l’assessore della Sanità Carlo Doria – qualora non ci siano ulteriori riscontri del virus, i controlli per le zone nella fascia tra 50 e 150 chilometri saranno solo a campione. Ciò consentirà di limitare i disagi per gli allevatori e consentirà di restringere le limitazioni alle sole aree di focolaio».

«Ottima notizia per i 7.800 allevatori di bovino da carne che non potevano vendere i propri vitelli», esulta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu, che chiede alla Regione «una pcr collettiva che oltre ad abbassare i costi per il test renda più fluida la movimentazione».

(Unioneonline/L)

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