Abbanoa può ripartire con la riscossione dei conguagli regolatori. Lo ha stabilito la Corte d’Appello di  Cagliari, sezione di Sassari, che con un’ordinanza ha sospeso l’efficacia della sentenza del Tribunale di Nuoro che aveva definito il giudizio avviato da Adiconsum Sardegna intentato per inibire ad Abbanoa il recupero degli importi dovuti dagli utenti relativi al periodo 2005-2011. La decisione del Tribunale di Nuoro aveva precluso al gestore la possibilità di richiedere il pagamento delle cosiddette “partite pregresse” fatturate da Abbanoa tra il 2014 e il 2015.

La società di gestione dell’acqua aveva impugnato il verdetto, chiedendo una sospensiva. I giudici di secondo grado hanno accolto, si legge in una nota, «ritenendo che la pronuncia del Tribunale di Nuoro potesse incidere negativamente sulla stessa operatività del Servizio idrico integrato della Sardegna». 

L’ordinanza della Corte d’Appello, è scritto nel provvedimento, stabilisce che «è indiscusso che Abbanoa, gestore unico del servizio idrico per la Sardegna, ha circa 728.000 utenze e che la fatturazione delle partite pregresse nella sola regione riguarda importi incontestatamente considerevoli, indicati dalla società nella cospicua entità di 106 milioni euro. Orbene è sufficiente considerare l’entità considerevole di tale importo per arguirne i gravi effetti che l’inibitoria concessa può esplicare sul piano dell’equilibrio economico finanziario dell’azienda stessa, tali da incidere negativamente sulla regolare erogazione di un servizio essenziale».

La legittimità delle cosiddette “partite pregresse”, fanno sapere degli uffici di viale Diaz,  «era già stata riconosciuta dalle Sezioni Unite della Corte Suprema di Cassazione che nell’ottobre 2022 avevano affermato un importante principio di diritto, stabilendo che i “conguagli regolatori” sono attuativi del precetto comunitario che impone ai Gestori il recupero integrale dei costi derivanti dal Servizio Idrico, il cosiddetto “Full cost recovery”».

La Spa ribadisce che «i conguagli regolatori sono una componente della tariffa finalizzata a recuperare costi che le aziende avevano sostenuto tra il 2005 e il 2011. Tali conguagli nel 2014 erano stati quantificati e approvati a livello regionale dall’ente d’Ambito (Egas) e addebitati da Abbanoa nei modi stabiliti a livello nazionale dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Servizio Idrico (Aeegsi)». 

Enrico Fresu

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