Pagava le dosi di cocaina “vendendo” la moglie, costringendola ad avere rapporti sessuali con uno spacciatore. Faceva avvicinare adulti alla figlia di 12 anni, una ragazzina con un grave disturbo psichico, e anche la minore avrebbe subito abusi a sfondo sessuale.

Un uomo di 46 anni, olbiese, è accusato di violenza sessuale e altri reati, insieme a tre persone, per i fatti avvenuti a Olbia e in altre località della Gallura dal 2017 al 2019. Il calvario morale e fisico della donna e della figlia è descritto nelle quattro pagine del capo di imputazione firmato dai pm di Tempio, i magistrati hanno chiesto il rinvio a giudizio del padre della minore e dei suoi presunti complici.

L’uomo avrebbe affamato la compagna e la figlia, usando tutti i soldi (assegni familiari e invalidità della minore) per acquistare cocaina. Una volta prosciugati i conti, avrebbe proposto a un pusher di “pagare” tre dosi di droga con un rapporto sessuale che la compagna dell’uomo ha effettivamente subito. Un episodio drammatico descritto dai pm nei dettagli. Lo spacciatore è stato identificato e denunciato dai Carabinieri di Olbia.

Indagati anche altri due uomini che avrebbero abusato della ragazzina di 12 anni, sarebbe stato il padre della minore a fornire il numero di telefono della giovanissima vittima. Per ragioni ancora non chiare, la ragazzina sarebbe stata costretta a denunciare il nonno per un episodio mai avvenuto. Infine, nel febbraio del 2019, la madre della minore sarebbe stata picchiata dal marito e scaraventata in una scarpata da un’auto

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