Il Comune di San Teodoro chiede una proroga alla Regione per il mantenimento dell’autonomia scolastica.

La comunicazione da parte del Ministero con cui, per l’anno accademico 2024/2025, si conferma l’accorpamento dell’Istituto comprensivo teodorino a quello di Budoni, con la conseguente perdita del Dirigente scolastico e del Direttore dei servizi generali ed amministrativi, fa infuriare la sindaca Rita Deretta, che ieri (17 gennaio) ha esposto il suo disappunto in sede di Commissione a Cagliari.

Con una popolazione scolastica inferiore ai 400 alunni, la scuola di San Teodoro è infatti uno dei circa quaranta istituti sardi che andranno ad essere accorpati a quelli di altri centri. In Gallura erano altri 2 gli istituti a rischio soppressione, Oschiri e Aggius, ma per quest’ultimo il Ministero ha decretato una salvezza che non trova giustificazione nel numero di studenti, 340, inferiore a quello di San Teodoro che ne conta invece 360.

«Oltre a chiedere un passo indietro da parte dell’Assessorato regionale all’Istruzione, non comprendiamo in virtù di quale criterio sia stata approvata la delibera che salva Aggius e non noi», commenta il Consigliere comunale delegato all’Istruzione, Gianluca Seazzu, che auspica un cambio di rotta in virtù delle peculiarità del territorio di San Teodoro.

Il paese è infatti soggetto ad un grande dinamismo nel corso dell’anno, dovuto alla presenza di  14 mila seconde case e dei movimenti di lavoratori stagionali che di anno in anno decidono di fermarsi stabilmente con la famiglia. I numeri dell’anagrafe parlano di una popolazione residente in continua crescita, e dai 5106 abitanti del 2020 si è passati a 5241 nel 2023. Ma tra i motivi per cui San Teodoro, a detta degli Amministratori, debba essere considerato come un caso a sé stante, ci sono anche tutta una serie di investimenti che il Comune e la scuola hanno messo in campo per rispondere alle esigenze specifiche di una popolazione scolastica molto variegata.

Un esempio sono le misure di sostegno attivate per i 22 ragazzi con disabilità certificata e i circa 40 con bisogni educativi speciali (il 18% degli alunni), e per una parte di quei 72 studenti stranieri (il 20% sul totale dei ragazzi) per cui il Comune ha nominato a proprie spese interpreti e mediatori, come nel caso di bambini provenienti da Cina e Pakistan. Anche l’apertura del nuovo corso musicale della scuola media rischia di essere compromessa dall’accorpamento con Budoni. Nella nota inviata all’Assessorato regionale, il Comune, in accordo con l’Anci, auspica l’approvazione di una legge nazionale che consenta alla Regione Sardegna di stabilire parametri differenti rispetto all’attuale legge nazionale e nell’immediato chiede la proroga del mantenimento dell’autonomia scolastica di San Teodoro per un altro anno.    

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