I nodi delle indagini sulla morte di Gaia Costa saranno sciolti dopo l’analisi informatica dell’iphone di Vivian Spohr. 

È questo il dato che trapela dai nuovi atti disposti dalla Procura di Tempio sull’incidente costato la vita alla ragazza di 24 anni.

Stando a indiscrezioni, Milena Aucone, la pm titolare del fascicolo aperto per omicidio stradale, ha chiesto una verifica approfondita sul funzionamento dello smartphone (con ogni modalità e qualsiasi applicazione) al momento dell’incidente, avvenuto la mattina dell’8 luglio a Porto Cervo.

Sempre stando a indiscrezioni, le primissime informative indirizzate alla Procura gallurese escludono che la manager tedesca, indagata per la morte della giovane di Tempio, stesse usando il telefono quando il suo suv ha travolto la vittima. Per questa ragione la contestazione a carico della donna non ha alcuna aggravante.

Nel caso in cui il consulente informatico Giancarlo Rosa dovesse accertare il contrario, ossia che l’iphone della manager tedesca era in uso al momento dell’incidente, si aprirebbe una delicata questione che riguarda la gestione del caso e soprattutto il trattamento della indagata subito dopo i fatti. Questione che diventerebbe il tema centrale della vicenda. 

Per questa ragione l’esito della consulenza informatica è decisivo ed è atteso dalle difese della manager, Angelo Merlini e Alessandro Vitale, e dal legale di parte civile, l'avvocato Antonello Desini. 

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