Un esposto alla Procura di Sassari con la richiesta di acquisizione della cartella clinica e di autopsia. La famiglia di Giovanna Satta, la donna di 25 anni di Padru deceduta lunedì notte alle Cliniche Universitarie San Pietro di Sassari durante un cesareo d’urgenza, chiede chiarezza. Accanto al dolore che ha investito la madre, il padre e il marito della giovane donna, c’è la necessità di capire cosa sia successo nelle ore antecedenti alla tragedia. Giovanna, alla sua terza gravidanza dopo due cesarei e con una grave complicanza, era ricoverata nel reparto di Ostetricia e Ginecologia da sabato. La donna è rimasta in contatto con la famiglia fino a poco prima di entrare in sala operatoria e, come risulta nella denuncia, ha fatto una videochiamata al marito Stefano in cui dice di stare molto male. La situazione deve essere precipitata nel giro di pochissimo ed è su questo lasso di tempo che gli avvocati nominati dalla famiglia, Giampaolo Murrighile e Donatella Arru, vogliono cercare di fare luce.

L’Aou

Anche l’Azienda ospedaliera sassarese ha avviato un’inchiesta interna con la richiesta di esame autoptico in autotutela richiesto proprio dal medico che ha effettuato l’intervento. «La ragazza è stata sottoposta a un cesareo in urgenza, che in questi casi è previsto trattandosi di una condizione ad alto rischio per la mamma e per il nascituro - ha spiegato il direttore sanitario dell’Aou, Luigi Cugia - e dopo il cesareo la paziente ha avuto degli arresti cardiaci ripetuti e l’anestesista rianimatore si è prodigato ma non è riuscito a impedire, purtroppo, l’exitus della paziente». L’intervento è andato invece a buon fine per la neonata, venuta alla luce prematura ma stabile e sotto osservazione nel reparto di terapia intensiva neonatale. «È stato attivato un audit clinico – spiega Cugia - per capire e verificare tutte le procedure che sono state messe in atto. Dobbiamo essere analitici, dare delle spiegazioni alla famiglia, a cui siamo vicini, e a tutta la comunità. Tutti gli esami e le verifiche che saranno necessari verranno fatti».

Paese sotto choc 

Intanto Padru si è stretta attorno ai familiari e il pensiero di tutti in questo momento va alla piccola Silvia e alle altre due figlie della coppia, 3 anni e un anno e mezzo. «È un lutto che colpisce l’intera comunità - ha commentato il parroco, don Michele Vincis - c’è un grande desiderio di collaborazione e vicinanza per dare una mano e anche il nostro vescovo, don Corrado Melis, mi ha chiamato per contribuire come Diocesi, sia spiritualmente che materialmente».

Sharia Lecca

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