Omicidio Giovanni Fresi, in aula i carabinieri feriti dal figlio Michele
I militari che intervennero la notte del 27 dicembre 2023 testimoni nel procedimento che vede imputato il giovane di Arzachena, accusato di aver ucciso il padre a bastonatePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
I carabinieri feriti da Michele Fresi (anche con conseguenze irreversibili) saranno domani in aula per rievocare la folle notte del 27 dicembre 2023 ad Arzachena.
Davanti ai giudici della Corte di Assise di Sassari inizia l’istruttoria del processo sull’omicidio dell’orafo di 58 anni, Giovanni Fresi.
Il figlio Michele (28 anni) è accusato di averlo massacrato a colpi di bastone. I carabinieri della Stazione di Arzachena e del Reparto territoriale di Olbia intervennero per fermare Michele Fresi che minacciava le persone in strada, dopo avere ferito gravemente la compagna e ucciso il padre.
I militari Giulio Cau e Michele Tazioli vennero colpiti da Fresi e riportarono fratture e gravi traumi. Il giovane arzachenese, difeso dall’avvocato Pier Franco Tirotto, raccontò, subito dopo l’arresto, di avere assunto dosi massicce di Lsd, e di avere agito in preda ad allucinazioni. Le parti civili sono rappresentate dagli avvocati Giampaolo Murrighile, Jacopo Merlini e Massimo Schirò.