I Carabinieri del Ris stanno valutando i primi elementi raccolti oggi nella casa di Michele Fresi, il giovane di Arzachena accusato di avere ucciso il padre Giovanni, lo scorso 26 dicembre.

Il personale specializzato dell'Arma ha avuto l'incarico di ricostruire il delitto, a partire dalla aggressione di Michele Fresi ai danni della fidanzata. La ragazza sarebbe stata colpita da un violenta bastonata al viso proprio dentro l'appartamento di Michele Fresi.

Ma l'obiettivo degli investigatori è anche un altro: trovare la prova inconfutabile della responsabilità del giovane nell'omicidio del padre. Va ricordato che non ci sono testimoni oculari dell'aggressione mortale di Giovanni Fresi e il presunto parricida non ha ammesso le sue responsabilità, almeno in sede di convalida dell'arresto. Il lavoro degli investigatori è ancora lungo. Sul posto c'è il difensore di Michele Fresi, l'avvocato Pier Franco Tirotto.

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