La gup di Tempio, Marcella Pinna, ha rinviato a giudizio (prima udienza il 19 febbraio prossimo)  il veterinario Quinto Puddu e la moglie Pina Murru. Sono state accolte le richieste della Procura per la vicenda del canile di Pedres, a Olbia, gestito dalla onlus Movimento per la Biodiversità. Secondo il pm la struttura denominata Canile Europa era carente per le presunte mancate cure degli “ospiti”. 

Alcuni animali sarebbero morti, nell’aprile del 2015 il rifugio venne chiuso e furono trasferiti circa 800 animali. Si parla, dunque, di presunti maltrattamenti. La onlus Movimento per la Biodiversità, stando alle indagini delle Fiamme Gialle, sulla carta era un un ente no profit ma funzionava come una società commerciale a scopo di lucro. Godeva quindi indebitamente, sempre secondo il pm, di privilegi e agevolazioni fiscali. La Procura di Tempio contesta una presunta truffa ai danni di 26 Comuni convenzionati (tra i quali Castelsardo, Tempio, Villacidro e le Unioni dei Comuni Marmilla e del Gerrei). Si tratta degli enti che avevano affidato i randagi al canile di Olbia.

 Parti civili erano l’avvocata Claudia Ricci, in rappresentanza dell’Ente nazionale protezione animali e la collega Giusi Demuro, per il Comune di Tempio. Puddu e Murru, difesi dagli avvocati, Nicola Di Benedetto e Michele Ponsano, hanno sempre respinto tutte le contestazioni. 

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