Da un colpo di scena all’altro. Dopo la conferma delle nuove iscrizioni nel registro degli indagati per l’omicidio di Cinzia Pinna (il reato è favoreggiamento), emergono circostanze ulteriori dall’inchiesta della pm Noemi Mancini.

Emanuele Ragnedda continua ad assumersi per intero la responsabilità del delitto di Conca Entosa, e, stando a indiscrezioni, ha escluso che l’amica di San Pantaleo, Rosa Maria Elvo, abbia avuto un qualsiasi ruolo nell’omicidio della donna di Castelsardo. Ragnedda sul punto ha risposto a diverse domande dei magistrati e ha detto che l’amica, indagata per favoreggiamento, non c’entra niente con quanto avvenuto nella casa dello stazzo di Conca Entosa, la sera dell’11 settembre, e che non lo ha aiutato nelle giornate successive al delitto.

Sempre stando al poco che trapela dagli uffici giudiziari, sul ruolo della donna c’è la massima cautela degli inquirenti.

Sembra un dato certo che Ragnedda abbia incontrato più volte Rosa Maria ELvo dopo il delitto, inoltre la donna sarebbe andata nella casa di Conca Entosa. La polizia giudiziaria sta accertando se l’amica dell’imprenditore lo abbia in qualche modo aiutato, quando ancora Ragnedda riteneva, sbagliando, di essere fuori dalle indagini.

L'uomo ha scagionato l’amica, ma ha chiamato in causa un’altra persona, confermando la circostanza della consegna di diversi oggetti della vittima per la loro distruzione.

La Procura di Tempio ipotizza anche che qualcuno si sia recato, diversi giorni dopo la morte di Cinzia Pinna, nel luogo dove era stato gettato il cadavere della donna, per ragioni ancora tutte da accertare. 

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