"Prendo questo impegno come ospite, per proteggere e preservare la tua bellissima isola. Prometto di camminare con leggerezza, di comportarmi gentilmente e visitare con attenzione".

No, quella che avete appena letto non è una trovata pubblicitaria, e Palau non è la località della costa settentrionale della Sardegna, ma un paradiso di piccole isole della Micronesia a 500 km dalle Filippine, che ha da poco introdotto una modalità alquanto originale per difendersi dagli eccessi e dai danni del turismo.

Come per le Maldive e altre isole protette solo da barriere coralline e messe a rischio dall'innalzamento del livello del mare, anche le Isole Palau sono corse ai ripari per difendere la loro bellezza, ma l'hanno fatto puntando dritto al senso di responsabilità di tutti i visitatori, che ogni anno da ogni parte del mondo fanno a gara per poter trascorrere qualche settimana in questa vera e propria oasi.

Il giuramento in cinque lingue si chiama "Palau Pledge", va firmato per poter ottenere il timbro di ingresso nel Paese e impegna formalmente i visitatori al rispetto dei luoghi e delle 21mila anime che li abitano per tutta la durata dei loro soggiorni. Un'iniziativa voluta dal governo locale e dai volontari del Palau Legacy Project, che lavorano per proteggere gli oceani e la fauna selvatica dell'isola.

Si è arrivati a questo dopo le tante lamentele degli abitanti per turisti che calpestavano incuranti coralli o facevano a gara per fare selfie con gli animali selvatici del luogo, e in generale per tutti quei comportamenti irrispettosi di cui anche noi saremo stati testimoni durante le nostre vacanze.

A qualcuno l'iniziativa potrà sembrare eccessiva, ma resta comunque degna di nota, perché per la prima volta

una misura di tutela ambientale viene legata da un Paese alle proprie norme sull'immigrazione e a oggi già 6mila visitatori hanno sottoscritto il "Palau Pledge".

Significative in proposito le parole del presidente delle Isole Palau Tommy Remengesau: "Sebbene Palau possa essere una nazione di piccole isole, siamo un grande stato oceanico e la conservazione è al centro della nostra cultura - e aggiunge - Ci affidiamo al nostro ambiente per sopravvivere e se il nostro bel Paese è perso per il degrado ambientale, saremo l'ultima generazione a godere sia della sua bellezza che della biodiversità che sostiene la vita".

(Unioneonline/b.m.)
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