«Non abbiamo ucciso Rosa Bechere, noi eravamo i suoi amici e l’abbiamo sempre aiutata»: Maria Giovanna Meloni e il compagno Giorgio Beccu non hanno cambiato di una virgola la loro posizione, davanti al pm si sono difesi dall'accusa di avere eliminato e fatto sparire la pensionata della quale non si hanno più notizie da quasi due mesi.

Emergono nuovi particolari sull’interrogatorio di questa mattina, nella caserma dei Carabinieri di Olbia. Maria Giovanna Meloni e Giorgio Beccu, indagati per omicidio e occultamento di cadavere, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, ma hanno rilasciato spontanee dichiarazioni parlando per oltre due ore. Stando a indiscrezioni avrebbero consegnato al pm un memoriale, un corposo dossier che racconta anche la storia delle angherie subite da Rosa Bechere nel condominio di via Petta, dopo l’arresto del compagno Davide Iannelli, accusato dell’omicidio del rivale Tony Cozzolino.  

La pensionata aveva presentato numerose denunce contro alcuni vicini di casa, Maria Giovanna Meloni e il compagno Giorgio Beccu sostengono di averla aiutata una volta rimasta sola, dopo il trasferimento del compagno nel carcere di Bancali. L’avvocato Giampaolo Murrighile, difensore della coppia, ha dichiarato: «Siamo fiduciosi nell’operato della magistratura. I miei assistiti stanno fornendo la massima collaborazione». 

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