Investigatori al lavoro, oggi, sul caso dei quattro cavalli da corsa morti dopo il viaggio sul traghetto Moby Aki, da Civitavecchia a Olbia.

Il procuratore di Tempio, Gregorio Capasso, e il sostituto Ilaria Corbelli, hanno affidato al personale della Direzione marittima di Olbia le indagini sulla vicenda che vede come soggetto danneggiato, la scuderia Clodia di Anguillara Sabazia.

I militari della Guardia Costiera, coordinati dal direttore marittimo Maurizio Trogu, hanno sentito come persona informata sui fatti il veterinario della Assl di Sassari, Antonio Satta, che, in qualità di responsabile del servizio di sanità animale per l'ippodromo di Chilivani (dove gli animali sono stati portati lunedì scorso) ha confermato che la causa del decesso potrebbe essere un colpo di calore.

Ora la Guardia Costiera deve stabilire in quali circostanze i cavalli da corsa siano morti, visto che i documenti in possesso della Direzione marittima di Olbia dicono che gli animali, intorno alle sei di lunedì scorso, sono scesi vivi dalla motonave Moby Aki. Potrebbero arrivare informazioni interessanti dall'autopsia, che sarà effettuata mercoledì prossimo da un consulente del pm Ilaria Corbelli.

L'inchiesta aperta a Tempio è a carico di ignoti, l'ipotesi di reato è maltrattamento di animali. A quanto pare, la scuderia Clodia ha indicato in circa 600mila euro il valore dei quattro cavalli morti dopo il viaggio nel garage del traghetto della Moby. Va ricordato che la compagnia di navigazione esclude qualsiasi situazione che possa avere messo in pericolo la vita dei purosangue
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