Giallo a Portisco, i familiari del ventenne morto sullo yacht raggiungono la Sardegna
Nelle prossime ore il conferimento dell’incarico per l’autopsia. Tra le possibili cause: esalazioni da wc chimico o batterie dello scafoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Si stanno concentrando sulla regolarità dell'inquadramento lavorativo le indagini sulla morte di Giovanni Marchionni, il ragazzo di vent'anni trovato senza vita, ieri, a bordo di uno yacht ormeggiato alla Marina di Portisco, a Olbia, ucciso, secondo i primi accertamenti, dalle esalazioni fuoriuscite da un wc chimico o dalle batterie dello scafo.
Gli inquirenti potrebbero incontrare già in giornata i familiari del ragazzo di Bacoli, comune di Napoli, arrivati in Sardegna, che hanno nominato i loro legali, gli avvocati Maurizio Capozzo e Gabriele Satta. Nelle prossime ore, la Procura di Tempio conferirà l'incarico per l’autopsia che dovrebbe essere effettuata mercoledì.
Giovanni Marchionni era operaio in un cantiere navale di Licola, in provincia di Napoli, e si era imbarcato sullo yacht arrivato in Gallura per trattenersi qualche settimana con la famiglia dell'armatore. Intanto, il sindaco di Bacoli, Jose Gerardo Della Regione, ha dichiarato il lutto cittadino nel paese nel giorno dei funerali.