Caso Demartis, i Radicali sul taser: «Il modello ora in dotazione è un grosso problema»
Dopo la morte dell’imprenditore di Bultei la polemica sul dissuasore elettrico è ancora accesa: «Strumento obsoleto, interferisce con le attività cardiache»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
A dieci giorni dal decesso dell’imprenditore di Bultei, Gianpaolo Demartis, il Partito Radicale interviene sul tema del taser. Demartis è morto dopo essere stato immobilizzato dai Carabinieri con il dissuasore elettrico. Il segretario dei Radicali, Maurizio Turco, pone il problema del modello attualmente in dotazione delle forze dell’ordine in Italia.
Turco dice: «Il perito è stato chiaro: la morte di Gianpaolo Demartis “è ascrivibile ad uno scompenso cardiaco in cardiopatia ischemica (presenza di stent coronarico)”. Ma lo scompenso è intervenuto prima o dopo la scarica elettrica? Possiamo accettare che la scarica elettrica colpendo un corpo debilitato abbia avuto un effetto sproporzionato e magari imprevedibile. Ci viene difficile accettare che sia morto alla vista del taser. Diamo per scontato che i Carabinieri abbiano utilizzato appropriatamente, secondo le procedure, il taser. Ma un problema c'è se il Sindacato Indipendente Carabinieri ha avanzato la richiesta ai Ministeri dell'Interno e della Difesa di sostituire il modello in dotazione con il nuovo modello T10».
Turco cita un articolo della rivista specializzata Rid: «È un grosso problema. In un articolo della Rivista Italiana Difesa del 2023, vengono messi a confronto il modello X2 con il T10. Nel nuovo modello "La forma d’onda, il voltaggio e l’intensità delle scariche sono stati ulteriormente ottimizzati, in modo da ottenere migliori risultati in termini di paralisi muscolare, pur risultando ancor più sicuri rispetto al pericolo di interferenza con le attività cardiache”. Riteniamo non aiuti la verità, e nemmeno i Carabinieri coinvolti, la difesa ad oltranza di uno strumento obsoleto che interferisce con le attività cardiache. Andrebbe invece approfondito come e perché si è arrivati all'utilizzo del taser e di quel modello. Scelta che, di tutta evidenza, non è di competenza dell'Arma dei Carabinieri».