A Olbia mancano i pediatri: reparto allo stremo e nascite a rischio in Gallura
Specialisti richiamati da altre strutture per coprire i turni. L’attacco dalla politica: «Situazione allarmante, subito soluzioni»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Pronto soccorso pediatrico a singhiozzo, pochi medici, turni scoperti e orari massacranti: è questa la realtà che vive la Pediatria dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, come denuncia lo stesso reparto. «La situazione è gravissima, l'insicurezza è totale», lamentano i dipendenti. La carenza di specialisti costringe i medici a turni di 24 ore, spesso richiamati in emergenza da altre strutture della Gallura tramite ordini di servizio. L’ultimo è stato firmato questa mattina dalla direzione aziendale dell’Asl Gallura, guidata dal commissario straordinario Ottaviano Contu, affiancato dal direttore sanitario Pietro Masia e da quello amministrativo Michele Baffigo.
La criticità si è manifestata già dalle 8: il pediatra di turno aveva terminato il servizio ma non c’era alcun collega disponibile a subentrare. In extremis è arrivato un medico da Tempio Pausania per assicurare la continuità. «Il servizio di Pediatria – assicurano dalla Asl – non subirà interruzioni o chiusure» e da giugno si lavora per trovare soluzioni a una carenza di personale che riguarda tutte le aziende sanitarie sarde. Ma la preoccupazione tra gli operatori resta alta: sembrerebbe infatti che il Pronto soccorso pediatrico sia sospeso di notte, dalle 20 alle 8, costringendo i piccoli pazienti a passare per il triage generale e a sperare nella disponibilità del pediatra del reparto nascite.
Dalla politica arrivano le critiche. «La prima grave conseguenza – denuncia Cristina Usai, consigliere regionale di Fratelli d’Italia – sarà che il Punto nascita, rimasto senza pediatri, non potrà essere operativo e, a breve, in Gallura probabilmente non si potrà più partorire. Da ieri la Neurochirurgia di Sassari ha comunicato di non essere più operativa per le urgenze: ha in servizio solo due medici, lasciando attiva per tutta la Sardegna soltanto quella del Brotzu di Cagliari. Per non parlare della carenza di personale che costringe gli infermieri a lavorare in condizioni difficili».
Usai accusa inoltre la giunta regionale: «La presidente Todde e l’assessore Bartolazzi si sono concentrati esclusivamente sull’occupazione delle poltrone delle aziende sanitarie, senza trovare soluzioni concrete. Tante chiacchiere, ma nessuna azione per garantire il diritto all’assistenza sanitaria dei cittadini galluresi». Stessa preoccupazione è stata espressa da Giovanni Satta, senatore di Fratelli d’Italia, medico e membro della Commissione Sanità del Senato: «Sono allarmanti le condizioni di grave carenza in cui versano alcuni reparti essenziali dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, in particolare lo SPDC, dove di fatto non vengono più accettati ricoveri, con conseguenti disagi per pazienti e personale. Queste criticità richiedono soluzioni urgenti da parte della Regione, che finora sembra essersi concentrata più sulla sostituzione dei vertici delle aziende che sui reali problemi dell’assistenza sanitaria».
(Unioneonline/v.f.)