La procura di Cagliari ha chiuso l'inchiesta, aperta nel 2023 dal Pm Giangiacomo Pilia, sulla compravendita di una proprietà dell'ex governatore Christian Solinas e sulla nomina di Roberto Raimondi alla direzione generale dell'autorità di gestione del programma Eni-Cbc bacino del Mediterraneo.

Il numero di indagati è salito a nove: è arrivata anche l’iscrizione, con l’accusa di turbata libertà degli incanti, per il commercialista Aldo Cadau, all’epoca dei fatti commissario della Zes (Zona economica speciale) e per la moglie di Raimondi, Melissa Mencarelli. Il nuovo filone di indagine riguarda la presunta  manipolazione di un bando per il reclutamento di un esperto da assumere alla Zes: i tre (Raimondi, Cadau e Mencarelli) avrebbero fatto in modo di inserire dei requisiti che avrebbero agevolato la donna, che a sua volta avrebbe attestato di possedere requisiti, maturati  attraverso esperienze di lavoro che in realtà non poteva vantare nel curriculum.  

Il resto della vicenda giudiziaria è noto. Le ipotesi di reato sono corruzione, falso e turbativa d'asta. Nel gennaio scorso, a pochi giorni dalla presentazione dei candidati alle regionali del 25 febbraio, la Guardia di finanza aveva eseguito un sequestro cautelare di beni e immobili per un valore di circa 350 mila euro nei confronti di Solinas e di altre persone coinvolte nelle indagini (provvedimento poi revocato per alcuni: era stato ritenuto sufficiente il sequestro nei confronti dell’ex governatore).  Ora per gli indagati si profila la richiesta di rinvio a giudizio.

Nel primo filone dell'inchiesta con l'ex presidente della Regione sono indagati l'imprenditore Roberto Zedda e il consigliere regionale Nanni Lancioni (Psd'Az). L'indagine riguarda la compravendita da parte di Zedda di una proprietà di Solinas a Capoterra e poi il successivo acquisto di una casa da parte di Solinas vicino al Poetto di Cagliari. Per gli inquirenti, Zedda avrebbe ottenuto in cambio una fornitura di termoscanner e la prosecuzione della fornitura di software e hardware nell'ambito del project financing di Nuoro. L'immobile in questione avrebbe avuto un valore di 72mila euro, ma il prezzo finale promesso sarebbe stato di 550mila, dei quali versati 375mila. Per gli inquirenti, la differenza di 303mila euro sarebbe una tangente.

Il secondo filone è invece incentrato su presunte pressioni per la nomina di Raimondi al vertice dell'Enpi legata, secondo l'ipotesi della Procura, alla promessa a Solinas di una laurea ad honorem di un'università albanese. Sono sotto accusa anche l'allora consulente dell’ex governatore, Christian Stevelli, il rettore dell'università di Tirana Arben Gjata e il direttore generale della E-Campus Algonso Lovito.

(Unioneonline)

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