L'abbraccio tra Tore Corona, fratello di Eugenio in carcere perché accusato di aver ucciso il pensionato Adolfo Musini, e uno dei parenti dell'anziano morto nel delitto di piazza Valsassina, è arrivato durante la fiaccolata di stasera in ricordo del pensionato.

Un momento di preghiera voluto dagli abitanti del quartiere cagliaritano di San Michele in omaggio a una persona "buona e generosa", sempre disponibile con tutti.

Tra le persone presenti anche il fratello di Eugenio Corona, arrestato lunedì perché reo confesso dell'omicidio.

Prima l'abbraccio con uno dei fratelli dell'anziano.

Poi poche parole: "Non ci sono scuse. Mio fratello deve pagare con la galera". Si sono ritrovati in tanti per ricordare "signor Musini", proprio sotto la sua casa al primo piano di una delle palazzine che si affacciano sulla piazza.

A pochi metri l'altro edificio, quello dove vive anche Corona, temuto anche dai propri genitori e spesso fuori casa.

Intanto giovedì pomeriggio c'è stato un altro episodio con un collegamento al delitto.

Pamela Locci, accusata di favoreggiamento nell'omicidio, è stato aggredita da un'altra donna sembra per motivi sentimentali.

Poco prima però il suo compagno Antonio Perra (fermato lunedì anche lui per aver aiutato Corona dopo l'omicidio, fornendogli dei vestiti puliti) è stato affrontato da alcune persone della zona: "Non ti vogliamo qui dopo quello che hai fatto".

Un riferimento chiaro alla collaborazione con il 41enne finito in carcere per l'omicidio di Musini. E anche l'aggressione alla compagna (ricoverata con una prognosi iniziale di trenta giorni) potrebbe essere legata al ruolo ricoperto nel dopo delitto.
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