Si terrà il 29 gennaio l’incidente probatorio in cui si confronteranno gli esperti delle parti nella nuova indagine su Manuela Murgia, la 16enne trovata morta il 5 febbraio 1995 nel canyon della necropoli di Tuvixeddu a Cagliari, un caso inizialmente archiviato come suicidio e riaperto recentemente con l’ipotesi di omicidio. Unico indagato Enrico Astero, 54 anni, all’epoca fidanzato della ragazza.

Il gip di Cagliari, Giorgio Altieri, ha fissato oggi la nuova data dopo che gli specialisti del Ris del capoluogo, che si stanno occupando delle indagini sui vestiti di Manuela, il 27 novembre scorso avevano chiesto una nuova proroga di 30 giorni per depositare la relazione conclusiva.

Gli specialisti dell’Arma devono analizzare una grande mole di elementi: più di 40 le tracce biologiche trovate sugli indumenti della vittima, molte delle quali su slip e reggiseno. I Ris devono repertare tutte le tracce per poi compararle col Dna di Astero, prelevato tra settembre e ottobre, e quello dei familiari di Manuela.

Trovato anche un capello che non apparterrebbe all’indagato. Almeno secondo le analisi dell’ex generale del Ris di Parma Luciano Garofano, al lavoro per conto dell'avvocato Marco Fausto Piras che difende Astero, e del consulente della parte civile Emiliano Giardina, genetista dell’università di Tor Vergata.

Le relazioni conclusive di Garofano e Giardina (che lavora per la parte civile rappresentata dagli avvocati Bachisio Mele, Giulia Lai e Maria Filomena Marras) sono già stata consegnate al gip. Prima del 29 gennaio arriveranno anche le conclusioni del Ris.

Poi le eventuali prove verranno dibattute e cristallizzate in sede di incidente probatorio, con l’obiettivo di arrivare a una lettura definitiva del caso.

(Unioneonline)

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