Roberto Capelli, ex consigliere regionale dell'Udc e attuale deputato, avrebbe interamente giustificato i 129mila euro contestati dal pm Marco Cocco come spese illecite con una memoria consegnata agli inquirenti già da tempo.

Tutto sarebbe stato "rendicontato".

Sergio Milia invece ha restituito 37mila euro dei 168mila euro contestati.

Somme che sarebbero state sborsate, a suo dire, per "l'insistente impegno politico" a favore del gruppo Udc con "convegni, iniziative legislative" e così via.

Da capogruppo rimborsava quanto chiesto dai colleghi sulla base delle fatture presentate, ma a volte "per la fiducia" evitava controlli formali.

È quanto affermato oggi davanti al gup di Cagliari Giovanni Massidda dai due politici sotto accusa per peculato in una delle innumerevoli tranche processuali della maxi inchiesta sui fondi ai gruppi del pm Marco Cocco.

Capelli, difeso dall'avvocato Annamaria Busia, ha scelto il rito ordinario ed è stato interrogato come imputato e in qualità di testimone di Milia; questi, assistito dai legali Luigi Concas e Nicola Satta, ha optato per il rito abbreviato, unico a percorrere questa strada.

Sono 14 in questa sede gli ex consiglieri regionali dell'Udc e di Fortza Paris della tredicesima legislatura davanti al giudice: Andrea Biancareddu (il pm gli contesta spese non giustificate per 165mila euro), Francesco Ignazio Sisinnio Cuccu (175mila euro), Sergio Marracini (26.500 mila), Vittorio Randazzo (30mila), Antonio Cappai (36.766), Salvatore Amadu (21mila euro), Alberto Randazzo (91mila euro), Giorgio Oppi (112.950 euro), Sergio Obinu (inizialmente 655mila euro, ora 250mila), Roberto Capelli (129.500 euro) e Sergio Milia (168.500 euro) dell'Udc; Silvestro Ladu (13.500 euro), Pasquale Onida (26mila euro) ed Eugenio Murgioni (43mila) di Fortza Paris.

A Milia e Cappai sono contestati esborsi anche per una parte della 14esima legislatura (2009-2014).

Obinu ha concordato il patteggiamento a 2 anni: la spiegazione fornita dagli avvocati Pierluigi Concas e Massimiliano Ravenna ha spinto il pm a restringere il periodo relativo alla contestazione (dal gennaio 2013 al luglio 2012) e a tagliare la cifra da 655mila a 250mila (la parte per la quale la Procura lo riteneva direttamente responsabile).

L'imputato ha restituito questa somma e il pm ha dato l'ok al patteggiamento.

L'udienza proseguirà il 13 febbraio con la discussione del pm e dei difensori e poi il 20 dello stesso mese.

Andrea Manunza

L'INTERROGATORIO DI CAPELLI:

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