Sorpresa nella Sardegna agli ultimi posti in Italia e in Europa per tasso di natalità: Cagliari, infatti, è la città italiana dove è maggiore il desiderio di avere figli. 

È quanto emerge dalla ricerca “Gli italiani e la denatalità” di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, finalizzata ad analizzare la situazione familiare, i motivi e le conseguenze della denatalità e le possibili misure a supporto della natalità.

Secondo lo studio, nel capoluogo sardo quasi la metà dei residenti senza figli (il 47%, contro il 41% di Torino e il 38% di Firenze e Bari, che seguono in “classifica”) dichiara di volerne avere nei prossimi cinque anni, nonostante una situazione economica personale non ottimale (il 45%), problematica segnalata come principale causa della denatalità assieme alla mancanza di politiche a supporto delle famiglie (34%) e alla situazione lavorativa (29%).

Solo il 26% dei cagliaritani dichiara invece che avere figli non rappresenta un progetto di vita.

Dalle interviste, che hanno riguardato un migliaio di persone, è emerso che il numero di figli ideale per chi desidera averne e chi non ne ha è 2 (57%), contro il 22% di chi desidererebbe il figlio unico e il 21% di chi vorrebbe 3 o più figli.

Inoltre, evidenzia il report, quasi 7 cittadini su 10 ritengono che le coppie di oggi siano meno interessate ad avere figli rispetto a 30 anni fa, anche se, una parte degli intervistati (il 15%) non è d’accordo.

Per i cittadini del capoluogo sardo l’aumento dell’età media in cui si fanno figli ha origine soprattutto da motivazioni economiche (64%), tra cui spiccano le spese troppo elevate che non consentono di “mettere su famiglia” (43%), seguite da motivazioni lavorative (42%) e da motivazioni socio-culturali (40%), in particolare l’aumento dell’età media in cui ci si sposa (18%).

La ricerca mette in luce anche quali siano per i cagliaritani le soluzioni per contrastare la denatalità, come l’assegno universale per ogni figlio a carico (57%) e l’estensione dei congedi parentali (55%), considerate le misure più efficaci. E, ancora, l’introduzione di incentivi al lavoro femminile (54%) e il rafforzamento delle politiche di sostegno alle famiglie per le spese educative e scolastiche (51%).

Un cittadino su due ritiene comunque insufficienti le attuali politiche a sostegno della natalità. In linea con il resto d’Italia, anche a Cagliari oltre la metà dei residenti (il 62%) pensa infatti che le attuali politiche a sostegno della natalità non siano adeguate.

Interessante notare, infine, come secondo i cagliaritani le aziende possano avere un ruolo nel favorire la natalità nell’Isola: il 38% apprezzerebbe aiuti economici da parte dei propri datori di lavoro per ammortizzare le spese dovute alla nascita di un bambino, mentre il 36% apprezzerebbe maggiore flessibilità lavorativa, come il lavoro da remoto integrale o parziale (20%) e la flessibilità nell’orario di entrata/uscita (14%).

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