Da due anni vivevano da separati in casa Luciano Hellies, 77 anni, e la moglie Ignazia Tumatis, di 59. Stanze da letto diverse ma pranzi e cene consumati assieme, quando possibile.

Lei, molto più giovane di lui e stanca della routine, aveva iniziato ad uscire e fare sport, ad avere interessi lontano da quelle mura domestiche che ormai da tempo condividevano quasi obtorto collo. Si era iscritta a dei corsi, spesso tornava tardi la sera. E a lui non andava bene. Per niente.

Le liti erano frequenti in quella casa di via Podgora, nel quartiere di San Michele a Cagliari. L’ultima, ieri sera, è risultata fatale. Luciano al culmine del diverbio (Ignazia era rientrata alle 23, dopo la partita Italia-Spagna, troppo tardi per lui) l’ha aggredita con un coltello da cucina. Poi ha telefonato a una delle quattro figlie per pronunciare quattro terribili parole: «Ho ucciso la mamma». Almeno nove i colpi inferti, all’arrivo dei soccorritori non c’era più nulla da fare per la 59enne.

Gli agenti della Squadra Volante lo hanno bloccato in casa, era in stato di choc, i vestiti ancora sporchi del sangue della moglie.

Anche Hellies, rimasto in questura fino a stamattina prima di essere trasferito nel carcere di Uta, ha confermato di essere esasperato dal repentino cambio di abitudini della moglie: «Non ce la facevo più», ha detto. Aggiungendo un ulteriore particolare, alle sue lamentele infatti lei avrebbe risposto con una smorfia: «Mi ha riso in faccia e non ci ho visto più», ha confessato.

(Unioneonline/L)

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