Dopo essersi rifiutati di salire sui bus diretti all’Unipol Domus, hanno sfilato per le vie della città, insultando Cagliari e i cagliaritani, arrivando anche a tentare un blitz nella redazione de L’Unione Sarda. Uno scacco alle istituzioni da parte dei tifosi del Napoli. E nel dopo partita, con la beffa del gol del pareggio subito dai rossoblù nel finale, gli scontri: perché un gruppo di Sconvolts ha cercato di raggiungere il settore ospiti, venendo respinto dalle cariche della Polizia. C’è stato un lancio di petardi, preceduto durante la partita dai fuochi d’artificio.

È stato un lunedì ad alta tensione quello vissuto per una partita di calcio da sempre a rischio per la rivalità tra le tifoserie di Cagliari e Napoli. Circa duecento ultrà campani, provenienti da tutta Italia, hanno raggiunto la Sardegna tra sabato e stamattina. E nel pomeriggio non sono voluti salire sui pullman per lo stadio. Così, per evitare scontri e per motivi di ordine pubblico, i tifosi napoletani scortati dalle forze dell’ordine, hanno conquistato la città: cori, insulti, minacce durante la sfilata verso lo stadio. Una vicenda che ha creato parecchio imbarazzo.

Da ambienti vicini al sindaco Paolo Truzzu trapela l'insoddisfazione del primo cittadino per la gestione dell'ordine pubblico. E ci sono già interrogazioni parlamentari in arrivo da parte del partito di Fratelli d’Italia. Insomma le code polemiche non mancheranno.

E al fischio finale della partita, con il pareggio 1-1, ci sono stati anche gli scontri. Il gruppo ultrà degli Sconvolts ha cercato il contatto con i tifosi del Napoli. Ed è partita la carica delle forze dell’ordine.

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